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Cronache
Incendi al Sud, in Sicilia 800 turisti evacuati via mare. Esercito in Campania

Le fiamme devastano la Sicilia. Mentre il Vesuvio si conferma il fronte di fuoco piu' preoccupante in Campania. Vasti e ancora vigorosi i roghi - 125 i focolai secondo la Protezione civile regionale - sui quali sono stati impegnati nell'Isola, e lo sono ancora in diverse aree, mezzi aerei e numerose squadre da terra, chiamati a sfidare anche le temperature torride, oggi con picchi fino a 40 gradi, e il vento di scirocco. Rinforzi sono giunti da altre regioni e un nucleo di piloti abilitati sugli elicotteri antincendio S-64 F e' stato messo a disposizione dal ministero della Difesa. Diverse le province interessate dalle fiamme, da Trapani a Palermo, da Messina a Catania fino a Siracusa.

Terrore a San Vito Lo Capo, cittadina turistica del Trapanese: nel pomeriggio sono stati evacuati con barche, barchini e gommoni gli 800 turisti del villaggio Calampiso. Allontanati dagli alloggi della struttura aggrediti dalle fiamme, sono stati radunati in spiaggia e a gruppi trasportati via mare fino al porto piccolo. Tutti in salvo. I vigili del fuoco hanno circoscritto le fiamme.

Inchieste sono state aperte dalle Procure di Messina ed Enna, cosi' come da quella di Palermo sulla mancata prevenzione degli incendi e sulle tante disfunzioni dei servizi all'interno della Regione Sicilia. Il fascicolo e' stato avviato su iniziativa del procuratore Francesco Lo Voi e l'aggiunto Sergio Demontis ha gia' affidato gli accertamenti a un sostituto. Fra i punti da verificare le ragioni dei difetti di comunicazione e di collaborazione fra la Protezione civile nazionale e quella regionale. Nei giorni scorsi critiche erano state avanzate da Roma nei confronti del sistema siciliano e della mancanza di mezzi antincendio a disposizione della Regione.

Fra le prime, possibili iniziative, l'audizione come persona informata dei fatti del capo della Protezione civile nazionale, ma anche la testimonianza del capo del servizio regionale. E incombe l'ombra pesante dei piromani e della criminalita' organizzata. Situazione particolarmente critica nel comprensorio etneo, a Catania, nella zona industriale, a ridosso della zona commerciale di Misterbianco. A bruciare e' Monte Cardillo. Oltre un migliaio di ettari distrutti nel Trapanese a seguito dell'incendio che dalle 23 di ieri, dopo essere partito da contrada Pilato, ha devastato la montagna che sovrasta Castellammare del Golfo. Intorno alle 7 sono rientrate le circa cento famiglie evacuate in zona Fraginesi. Ma questa sera un altro focolaio ha sviluppato un incendio ancor piu' preoccupante in zona Grotticelli mettendo a rischio la riserva naturale orientata dello Zingaro.

Fuoco pure in provincia di Palermo, da Altofonte e Giacalone e nella cintura cittadina. Domato, invece, il fronte che per giorni ha devastato la vallata Scaldaferro, tra Enna e Calascibetta. Secondo una prima stima ad andare in cenere sarebbero stati oltre 400 ettari, dei quali una quindicina di boschi; un'area densamente abitata e dove si trovano moltissime attivita' produttive.

Torna lentamente alla normalita' la situazione sulle colline di Messina devastate negli ultimi tre giorni - duemila ettari di uliveti e vigneti distrutti nel Messinese, secondo stime Coldiretti - anche se i roghi non si fermano. Questa mattina un altro incendio e' divampato in localita' Salice sempre sui colli, mentre un altro rogo e' scoppiato in contrada Serri a Sperone nella zona nord della citta'. Roghi anche nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto e a Lipari, nelle Eolie.

Sul Vesuvio, se pure si e' attenuata la situazione tra Ercolano, Torre del Greco e Boscoreale, un nuovo focolaio si e' registrato a Terzigno. "Perseguiremo i piromani con la massima determinazione: e' un reato punito con 15 anni e se qualcuno ha incendiato il Vesuvio lo voglio vedere in carcere per 15 anni", ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti che oggi ha voluto una riunione operativa al comune di Ottaviano (Napoli), nella sede del Parco Nazionale del Vesuvio.

Appello anche da alcuni sindaci del comprensorio del Pollino e dal presidente del Parco al ministro dell'Ambiente per sottolineare quello che si sta vivendo in diverse localita' "interessate da incendi in corso da oltre 48 ore che stanno provocando gravissimi danni al patrimonio forestale oltre a porre a serio rischio la vita di decine di persone". E il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ha costituito una unita' di crisi.
   Sono state 47 oggi le richieste di concorso aereo giunte al Centro operativo aereo unificato del Dipartimento di Protezione civile, 17 delle quali dalla Sicilia, 8 dalla Campania, 6 rispettivamente dalla Calabria e dalla Basilicata. Dal primo gennaio a oggi sono state 764 le richieste giunte dalle Regioni: si tratta del picco massimo raggiunto nello stesso periodo negli ultimi dieci anni.

Incendi: roghi Vesuvio, ampliata la presenza dell'Esercito

Il Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica convocato nel pomeriggio in Prefettura a Napoli per l'emergenza incendi nell'area vesuviana, alla presenza del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti e del vice presidente della Giunta regionale Fulvio Bonavitacola, ha determinato di procedere gia' da questa sera a una rimodulazione del piano d'impiego dei militari dell'Esetcito, da giovedi' gia' attivi nell'opera di sgombero delle strade e delle atrutture ricettive del territorio, orientandolo sull'emergenza in funzione preventiva nelle zone interessate dai roghi. Su iniziativa del ministro dell'Ambiente e della Prefettura, in accordo con i ministri degli Interni e della Difesa, nei prossimi giorni verra' ampliata la presenza dei militari nelle situazioni piu' critiche, nell'ottica della prevenzione.

Incendi: la Calabria continua a bruciare, unita' crisi al lavoro

Strade chiuse, abitazioni evacuate e centinaia di ettari di boschi e macchia mediterranea in fumo. Non si placano gli incendi che da alcuni giorni interessano l'intero territorio della Calabria. Per questo, sono state riunite le unita' di crisi in tutte le Prefetture della regione, mentre il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha costituito una unita' di crisi per seguire, piu' da vicino, le emergenze in atto e coordinare, con maggiore sinergia ed efficacia, gli interventi che vengono fatti dai diversi enti preposti. Nel corso della prima riunione si e' anche stabilito di costituire altre squadre operative con personale di "Calabria Verde" e dei Consorzi di bonifica, per poter fronteggiare adeguatamente l'inaspettata condizione di crisi. Intanto, alcuni sindaci del comprensorio del Pollino e dal presidente del Parco hanno scritto al ministro dell'Ambiente, e ad altre istituzioni governative, per evoidenziare i danni subiti a causa dei roghi.

Per questo e' stato chiesto un immediato intervento della flotta aerea per fronteggiare un fronte di fuoco di diversi chilometri quadrati. Interventi urgenti a cui ha risposto anche il Ministero della Difesa che ha messo a disposizione un nucleo di piloti abilitati sugli elicotteri antincendio S-64 F. I roghi stanno distruggendo diverse aree con particolare allarme nelle province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia dove sono state evacuate anche alcune famiglie. Emergenza anche nel Reggino, dove per spegnere le fiamme in alcuni centri l'unita' di crisi ha lavorato anche nel corso della notte.

 

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