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Cronache
Inquinamento, sequestrati 3 impianti del petrolchimico di Siracusa

Il gip di Siracusa, su richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo di due impianti industriali: lo stabilimento Esso e gli stabilimenti Isab Nord e Isab Sud del polo petrolchimico siracusano. È un provvedimento senza precedenti, se si considera che il polo petrolchimico siracusano resta uno dei più importanti d'Europa.

L'inchiesta scaturisce dai numerosi esposti e dalle denunce di cittadini, movimenti ambientalisti ed enti e istituzioni che lamentavano la cattiva qualità dell'aria.

Un pool di sostituti, coordinati dal capo della Procura Francesco Paolo Giordano, al termine di un'indagine scattata due anni fa, ha accertato un "significativo contributo al peggioramento della qualità dell'aria dovuto alle emissioni degli impianti". Nel suo provvedimento il gip subordina la restituzione degli impianti "all'imposizione di prescrizioni per consentirne l'adeguamento alle norme tecniche vigenti". L'indagine si è avvalsa di una consulenza tecnica collegiale redatta da esperti di livello nazionale ed è consistita in audizioni e acquisizioni di dati e documenti. Il sequestro è stato eseguito dal Nictas e dall'aliquota della Polizia della Procura.

"Una prima risposta che si riesce a dare alla popolazione in questa materia molto complessa". E' il commento del capo della Procura, Francesco Paolo Giordano, dopo il provvedimento di sequestro del gip. "Una risposta della Procura alle innumerevoli istanze che sono arrivate dal territorio sin da quando io mi sono insediato nel settembre 2013.  - ha aggiunto - Abbiamo lavorato tantissimo, abbiamo trovato degli esperti di livello nazionale con i quali abbiamo concertato le prescrizioni che poi abbiamo emanato".

Il gip ha dato 15 giorni di tempo alle società per decidere se aderire alle prescrizioni. Sia la Esso, che la raffineria impianti Sud dovranno ridurre le emissioni provenienti dall'impianto "con la copertura delle vasche costituenti l'impianto di trattamento acque". Dovrà essere presentato un progetto che non dovrà eccedere i 12 mesi, con garanzia fideiussoria. Gli stabilimenti Esso, Isab Nord e Isab Sud dovranno effettuare il monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse; realizzare impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico; adeguare i sistemi di monitoraggio delle emissioni, attraverso l'adozione di sistemi di monitoraggio in continuo, mettendo a disposizione i dati registrati per via telematica all'Arpa di Siracusa.

Solo lo stabilimento Esso dovrà ridurre il livello delle emissioni in atmosfera sino al rispetto dei livelli previsti delle migliori tecnologie disponibili, in particolare la riduzione degli ossidi di zolfo in due camini, e degli ossidi di azoto in 21 camini.

Isab: "Abbiamo sempre osservato norme".  "Ci siamo sempre comportati in aderenza alle autorizzazioni che ci sono state rilasciate". E' il commento rilasciato da Claudio Geraci, responsabile risorse umane e relazioni esterne Isab. "Il provvedimento ci è stato notificato poche ore fa e stiamo ancora cercando di capire gli elementi che ci vengono contestati e da dove scaturiscono - aggiunge - Noi abbiamo sempre ottemperato alle indicazioni dalle autorizzazioni rilasciate".

Le prescrizioni dei magistrati per il dissequestro. Nel dettaglio, le prescrizioni sono per la Esso: riduzione delle emissioni provenienti dall'impianto, mediante copertura delle vasche di trattamento acque, onerando il gestore a proporre un progetto completo di cronoprogramma per la realizzazione che non dovrà eccedere i 12 mesi, con garanzia fideiussoria; monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili e/o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse;  realizzazione e messa in esercizio di impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico, onerando il gestore di presentare un cronoprogramma; riduzione del livello delle emissioni in atmosfera sino al rispetto dei livelli previsti dalla migliore tecnologia disponibile di cui al decreto ministeriale del 29 gennaio 2007, in particolare la riduzione degli ossidi di zolfo ai camini numeri 26 e 29, e degli ossidi di azoto ai camini numeri 1, 9, 10, 11, 13, 17, 18, 22, 23, 24, 25, 26, 29, 35, 39, 41, 42, 43, 44, 45 e 46; adeguamento dei sistemi di monitoraggio delle emissioni comprese nel valore di bolla, attraverso l'adozione di sistemi di monitoraggio in continuo, della messa a disposizione dei dati registrati dei sistemi di monitoraggio in continuo per via telematica all'Arpa di Siracusa, adozione di modalità di autocontrollo per rendere gli stessi idonei per la verifica di conformità ai valori limite di emissione.

Per Isab Nord e Isab Sud, i magistrati chiedono: riduzione delle emissioni provenienti dall'impianto, mediante copertura delle vasche costituenti l'impianto di trattamento acque per la raffineria Isab Impianti Sud, onerando il gestore a proporre un progetto completo di cronoprogramma per la realizzazione che non dovrà eccedere i 12 mesi, con garanzia fideiussoria;  monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili e/o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse; realizzazione e messa in esercizio di impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico, onerando il gestore di presentare un cronoprogramma; adeguamento dei sistemi di monitoraggio delle emissioni comprese nel valore di bolla, attraverso l'adozione di procedura periodiche di verifica dei sistemi di monitoraggio in continuo, della messa a disposizione dei dati registrati dei sistemi di monitoraggio in continuo per via telematica all'Arpa di Siracusa, adozione di modalità di autocontrollo per rendere gli stessi idonei per la verifica di conformità ai valori limite di emissione.

Tags:
siracusa petrolchimico
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