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Cronache
InsIght: Marte ospita di nuovo una sonda terrestre. VIDEO

  Il Pianeta Rosso ha sempre destato l’interesse degli scrittori di fantascienza.

E come non ricordare Cronache marziane del grande Ray Bradbury o i tanti film che hanno visto nel Pianeta Rosso quasi un gemello terrestre?

L’altro “pianeta fratello” della Terra, Venere, ha temperature infernali ed una densissima atmosfera di anidride carbonica, un gas serra.

Ieri, alle 20.47 ora di Roma InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) è entrato nell’atmosfera marziana ed ha “ammartato” nella Elysium Planitia (la seconda regione più vulcanica di Marte) in perfetto orario inviando il primo segnale (arrivato alle 21.01) che diceva ai tecnici riuniti nella sala di controllo del Jet Propulsion Laboratory a Pasadena in California che tutto era andato bene.

La sonda ha anche inviato le prime foto del suolo marziano.

Erano ben sei anni che la Terra non inviava sonde su Marte dopo un lunghissimo viaggio durato più di sei mesi e con circa 480 milioni di chilometri percorsi con un pezzo d’Italia a bordo, lo space tracker costruito dalla Leonardo.

La missione di InSight è quella, per la prima volta, di traforare la superficie del Pianeta Rosso fino a cinque metri per misurare la temperatura, mentre uno strumento servirà a misurare i terremoti.

L’atterraggio di ieri sera non è stato banale perché Marte è un pianeta pericoloso avendo distrutto metà degli ordigni che americani e russi gli hanno lanciato contro.

Abbiamo rivissuto così scene perdute nel tempo degli anni ’60 dello scorso secolo, con i tecnici Nasa esultanti per il successo ottenuto e con l’America di Trump lì a ribadire il mito della supremazia spaziale.

Il primo vero programma di successo Usa fu quello delle sonde Viking del 1975, dopo il programma Mariner del 1964.

Rispetto al passato un solo particolare diverso: nessun decollo da Cape Canaveral in Florida bensì dalla costa californiana, dalla Vandenberg air force base.

L’obiettivo Nasa è quello di portare un uomo su Marte, ma non prima del 2037. In ogni caso, la conquista dello spazio continua.

 

 

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