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Cronache
Io sto con Chiara Ferragni
Chiara Ferragni (Instagram)

Chiara Ferragni, attenzione a parlare di "disegno criminoso"

Il tempo come alleato dell'invidia ha bisogno di un fiume e di una riva comoda dove si possano accomodare le attese dei cadaveri altrui.

Sono gonfi d'acqua i fiumi in questo periodo e sulle rive vedo bagarini per i posti in prima fila...

Perchè in questi tempi non c'è miglior spettacolo della fine e non c'è peggior fine della caduta, più del morire stesso. Di fronte al quale molti hanno perso sensibilità e compassione sopraffatti dalla tifoseria della rovina altrui.

Chiamerò la signora Chiara Ferragni col semplice nome di Chiara e non per confidenza -che non c'è -o per vezzo. Perchè Chiara è il suo nome e non il suo brand.

C'è un punto nella vicenda di Chiara che è non ‘chiaro' anche se acclarato.

Lasciamo ovviamente alla magistratura di valutare, agli avvocati di fare il loro lavoro ai consumatori di indignarsi e di denunciare. Ai giudici di giudicare.

Il punto, la domanda, la questione profonda è un altra. Siamo sicuri che abbia davvero fatto del male?

Paga e pagherà le sue responsabilità, certo. Le responsabilità legate al suo ruolo ed alle sue cariche.

Ma se io fossi il PM eviterei di parlare di disegno criminoso. Cerchiamo di non esagerare, tra reato e crimine c'è una enorme differenza, data dall'intenzione.

Perchè un conto è dire che ha fatto 'oggettivamente' qualcosa di sbagliato, un errore - e su questo nessun dubbio-. Altro è dire che ha fatto qualcosa 'di male'.

Leggi anche: Chiara Ferragni, pg Cassazione assegna a Milano l'inchiesta sul pandoro

Beh... parliamoci con franchezza adesso e con quel che resta di un 'pensare al vero'.

Un'onda pilatesca e pavida ha acceso lavatrici morali su questa donna.

Che cosa condanniamo di lei? O meglio, perché la condanniamo?

Il suo opportunismo? I soldi che ha incassato?

Provate a pensarci un attimo, pensate a quanti istinti si stanno scatenando nel vedere una giovane donna accusata di aver truffato. È la truffa o la donna il fattore scatenante?

Parlo di antropologia, non di pregiudizi nè di cultura,

Antropologia. La domanda è un invito alla riflessione. Non mi permetto di dare una risposta.

Ma sarebbe necessario indagare che cosa si nasconde dietro questa furia 'iconoclasta’?

E' più il gusto di comprare quel biglietto per sederei sulla riva del fiume aspettando che passi o è davvero il senso di giustizia cosi radicato nel nostro paese...?

Lasciamo perdere.

Valutare una persona se ha fatto del bene o ha fatto del male non è una questione di oggettività giuridica ma attiene alla nostra idea o criterio di bene e male. I giudici devono giudicare il fatto, il reato. Non altro.

Chiara ha fatto errori e li paga come qualunque imprenditore.
E' la legge delle responsabilità: incassa più di tutti dalla sua impresa quando va bene e paga più di tutti per la sua impresa quando va male.

Ma non ha fatto del male. Forse qualche volta ha fatto anche del bene, anzi è sicuro e provato.

Perchè, per assurdo si può davvero pensare che una persona come lei dopo aver vissuto tutti gli ultimi 10 anni tutta la narrazione sull’’amore’ per quanto smielata, per quanto stucchevole ai palati più snob di questo paese, una che ha cercato al legittimazione del trionfo borghese nella città-tempio della borghesia illuminata a cui è mancato solo un palco alla Scala, una donna che è stata ammessa ai cda di protagonisti delle scena industriale e finanziaria abbia elaborato e perpetrato un disegno criminoso sulla 'beneficenza...'?

Potevo capirlo sulle tasse forse, sui prezzi gonfiati. Ma non su un tema su cui si è spesa personalmente in quello che a suo dire sarebbe stata la sua pagina di impegno civico o civile.

E poi, doveva rischiare tutto questo per cifre peraltro irrisorie rispetto al suo fatturato?

E no. Non si può pensarlo o non 'lo' si potrebbe, scegliete voi

Chiederei anche i giudici di valutare reati ma di astenersi da valutazioni morali

Perché si trasformerebbero in moralismo a buon prezzo per le fauci di una moltitudine che dell'opinione pubblica ha perso le ali e l'alibi.

In quanto all'aspetto esistenziale di questa vicenda sarebbe il tempo di sentire altro vento.

Nella vita gli errori o il fare male (non il 'fare del male') si mettono a posto.
Forse è ora per questa giovane madre e imprenditrice di reagire, di fare sua una regola d'oro in tutto: "Extra Omnes, fuori tutti".

Odiatori, approfittatori, tutti quelli che lei forse sarebbe pronta a definire con maggiore delicatezza 'no-lovers' anziché haters.

Ecco... mandali fuori tutti. Fa si che resti ciò che conta, chi conta per te e per cui tu conti.

Pagando anche, pagando certamente. Fosse anche con tutto ciò che si ha. Ma senza sconti a nessuno però. Né ai propri 'collaboratori', consulenti, amici o altro.

Né alle aziende così pronte a lavarsi le mani quando pochi mesi fa marciavano da aquiliferi nei social, nei post sul web e in tv,.

Rimarranno solo lovers? Non fa niente, tanto sarà così per tutta la categoria d’ora in avanti

Sarà sola?

Ben venga, sarà l'ultima conquista della Donna la solitudine del leader.

Anche nella caduta. Perché ci si rialza.

Insegnalo ai tuoi figli e trasmettilo a tutti quelli a cui sei sempre piaciuta (e sono tanti).

È questione di forza e di onestà. Perchè si è onesti non solo quando non commette alcun reato ma anche quando si ha la dignità di pagarne le conseguenze.

Ed io sto con Chiara.

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