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Cronache
Istat, allarme demografico: nascite mai così basse da 158 anni

Istat: - 4% nascite, livello più basso da Unità Italia

Record negativo per le nascite: il livello più basso dall’Unità d’Italia. Il calo è in atto dal 2008. La diminuzione nel 2018 è di 18mila unità, -4% rispetto al 2017. Lo rileva l'Istat. Già a partire dal 2015 il numero di nascite è sceso sotto il mezzo milione e nel 2018 sono stati iscritti in anagrafe per nascita solo 439.747 bambini.

Popolazione ancora in calo, - 124 mila in un anno

Sempre nel 2018, secondo gli ultimi dati Istat - si registrano un livello minimo di nascite, meno decessi e meno iscrizioni dall’estero rispetto all’anno precedente. Il numero di cittadini stranieri che lasciano il nostro Paese è in lieve flessione (-0,8%), mentre è in aumento l’emigrazione di cittadini italiani (+1,9%). Dal 2015 la popolazione residente è in diminuzione, configurando per la prima volta negli ultimi 90 anni una fase di declino demografico. Al 31 dicembre 2018, la popolazione ammonta a 60.359.546 residenti, oltre 124 mila in meno rispetto all’anno precedente (-0,2%) e oltre 400 mila in meno rispetto a quattro anni prima. Il calo è interamente attribuibile alla popolazione italiana, che scende al 31 dicembre a 55 milioni 104 mila unità, 235 mila in meno rispetto all’anno precedente (-0,4%).

Rispetto alla stessa data del 2014 la perdita di cittadini italiani (residenti in Italia) è pari alla scomparsa di una città grande come Palermo (-677 mila). Si consideri, inoltre, che negli ultimi quattro anni i nuovi cittadini per acquisizione della cittadinanza sono stati oltre 638 mila. Senza questo apporto, il calo degli italiani sarebbe stato intorno a 1 milione e 300 mila unità. Nel quadriennio, il contemporaneo aumento di oltre 241 mila unità di cittadini stranieri ha permesso di contenere la perdita complessiva di residenti. I cittadini stranieri iscritti in anagrafe sono 5.255.503, aumentati, rispetto al 2017, di 111 mila (+2,2%) arrivando a costituire l’8,7% del totale della popolazione residente. 

Calano stranieri che acquisiscono la cittadinanza, -23% rispetto 2017

Continua a calare il numero di coloro che acquisiscono la cittadinanza italiana. Nel 2018 sono stati 113 mila, 22 ogni mille stranieri, il 23% in meno rispetto all'anno precedente. E' quanto rende noto l'Istat nel bilancio demografico nazionale dell'anno 2018. La diminuzione del numero di acquisizioni di cittadinanza era già stata osservata a partire dal 2017. A gennaio 2018 gli italiani per acquisizione di cittadinanza erano in totale oltre 1 milione e 340 mila nella popolazione residente; nel 56,3% dei casi si tratta di donne. Sommando questa popolazione a quella dei cittadini stranieri si ottiene un contingente di quasi 6,5 milioni di cittadini stranieri o di origine straniera. 

Stranieri risiedono principalmente nel Centro-Nord della Penisola

Nel Nord e nel Centro della Penisola italiana c'è la maggiore concentrazioni di residenti stranieri. Secondo i dati Istat del 2018, in queste aree geografiche l'incidenza sul totale dei residenti è superiore al 10%. Mentre nel Mezzogiorno la presenza straniera resta più contenuta, sebbene sia in crescita: 4,6 residenti stranieri per cento abitanti nel Sud e 3,9 nelle Isole. Il primato di presenze, in termini assoluti, va alle regioni del Nord-ovest con 1.764.305 residenti di cittadinanza straniera, pari a oltre un terzo (33,6%) del totale degli stranieri. Circa un cittadino straniero su quattro risiede nelle regioni del Nord-est (23,9%), così come nelle regioni del Centro (25,4%). Più contenuta è la presenza di cittadini stranieri nel Sud (12,2%) e nelle Isole (4,9%).

Italia Paese multietnico, residenti da 50 nazionalità diverse

L'Italia si conferma un Paese multietnico. Secondo gli ultimi dati resi noti dall'Istat rispetto l'anno 2018, in Italia ci sono 10 mila residenti appartenenti a 50 nazionalità differenti. Al 31 dicembre, le differenti cittadinanze presenti sono 196. Le cinque più numerose sono quella romena (1 milione 207 mila), albanese (441 mila), marocchina (423 mila), cinese (300 mila) e ucraina (239 mila), che da sole rappresentano quasi il 50% del totale degli stranieri residenti, confermando la graduatoria del 2017.

Calano i decessi in Italia, - 15 mila rispetto 2017

In italia i decessi sono in calo. Nel 2018, si assestano sulle 633 mila unità in linea con il trend di aumento registrato a partire dal 2012, ma in calo rispetto al 2017 (-15 mila). Lo rileva l'Istat. L'istituto statistico sottolinea che in una popolazione che invecchia è naturale attendersi un aumento tendenziale del numero dei decessi. Le oscillazioni che si verificano di anno in anno sono spesso di natura congiunturale. Le condizioni climatiche (particolarmente avverse o favorevoli) e le maggiori o minori virulenze delle epidemie influenzali stagionali, ad esempio, possono influire sull’andamento del fenomeno come è avvenuto nel 2015 e nel 2017, anni di un visibile aumento dei decessi. Dalla capacità del nostro sistema socio-sanitario di proteggere gli individui più fragili dalle condizioni di rischio congiunturali e ambientali, con azioni di prevenzione e di cura mirate dipenderà, in buona parte, l’evoluzione futura altalenante o meno dei decessi. La diminuzione si registra su tutto il territorio italiano, ma c'è un decremento più consistente nel Centro (-4,3%) e nel Sud (-4,4%). Solo nel Nord-ovest si registra un lieve aumento (+0,4%). Il tasso di mortalità è pari a 10,5 per mille, varia da un minimo di 8,3 per mille nella provincia autonoma di Bolzano a un massimo di 14,3 in Liguria ed è legato alla struttura per età della popolazione. 

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