Italiani rapiti in Libia, portavoce di Sarraj: "Dietro c'è al Qaeda"
Italiani rapiti in libia, governo Sarraj: "C'è la mano di Al Qaeda"
Il colonnello Ahmed al Mismari, portavoce dell'autoproclamato Esercito nazionale libico guidato dal maresciallo Khalifa Haftar, ha affermato che "il rapimento dei tre tecnici stranieri avvenuto a Ghat porta la firma di al Qaeda". Citato dal sito informativo libico "al Wasat", l'ufficiale e' intervenuto sulla vicenda dei due tecnici italiani e del loro collega canadese, rapiti lunedi' scorso nel sud della Libia, spiegando che "il sequestro e' stato compiuto da una banda criminale, tuttavia per come e' stato eseguito i segni sono quelli lasciati solitamente dall'organizzazione di al Qaeda".
Nei giorni scorsi, il Consiglio comunale di Ghat ha escluso che i due italiani rapiti siano stati sequestrati da terroristi, ritenendo che siano nelle mani di un gruppo fuorilegge gia' noto alle autorita'. Le formazioni armate attive nella zona sono molteplici. Ci sono i guerriglieri di Al Qaeda nel Maghreb Islamico e del gruppo Katibat al Mourabitoun, fondato dal famigerato terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar. A est di Ghat, nell'area di Ubari, sono attivi i gruppi armati del popolo Tebu. Nella zona ci sono anche le milizie dei nomadi Tuareg.