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Cronache
La 'Carola italiana' condannata per favoreggiamento dell'immigrazione nel 2017

Un  caso simile a quello nato fra governo italiano e la capitana della Sea Watch Carola Rackete, era già accaduto in Francia. Con modalità ed esposizione mediatica certamente ben diverse. Una ragazza originaria di Cuneo, Francesca Peirotti (anche lei 31enne all’epoca dei fatti) aveva aiutato otto migranti ad attraversare il confine da Ventimiglia verso Mentone, dall’Italia alla Francia.

I fatti risalgono all'8 novembre 2016 e a ricordarlo è il senatore leghista Alberto Bagnai, che per una volta esce dal suo ambito (l’economia) per sottolineare come un caso forse peggio di quello di Carola, si sia concluso con una dura condanna da parte della magistratura francese nei confronti di chi “avrebbe immesso in territorio francese dei clandestini per motivi umanitari”. La giovane animatrice socio-culturale molto attiva sui temi dell'immigrazione, è stata accusata di aver trasportato su un furgone con il logo della Croce Rossa otto richiedenti asilo arrivati in Italia da Eritrea e Ciad e rimasti bloccati a Ventimiglia. Tra loro c'era anche un neonato.

Francesca Peirotti è stata condannata dalla corte d'appello di Aix En Provence a sei mesi di carcere, con sospensione condizionale della pena. L'accusa per lei è "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in territorio francese". In primo grado, a maggio 2017, era stata condannata a una multa di 1000 euro dal tribunale di Nizza che non aveva accolto la richiesta di condanna della procura. La corte d'Appello ha deciso per una pena ben più grave.

Come scriveva Repubblica, la Peirotti aveva fatto ricorso in appello contro la multa e intende andare fino al terzo grado di giudizio e -  se necessario -  fino ala corte di giustizia europea. "La solidarietà non può essere un reato", ha più volte spiegato la giovane che in passato aveva passato sei mesi nella Jungle di Calais.

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