La sentenza di Palermo, giusta causa per Salvini per rompere con Berlusconi
Un patto di lealtà che adesso potrebbe finire
La sentenza del tribunale di Palermo potrebbe far cambiare le carte in tavole nella complicata partita per la formazione del nuovo Governo.
Nel processo sulla trattativa Stato Mafia, subito dopo le stragi di Capaci e le morti di Falcone e Borsellino, i giudici del tribunale palermitano hanno condannato, fra gli altri, Marcello Dell’Utri, da sempre vicino a Silvio Berlusconi, a 12 anni di carcere.
Pesantissimo il commento del PM Nino Di Matteo ‘ questa sentenza per la prima volta mette in correlazione il Berlusconi imprenditore con il Berlusconi politico’.
Immediate le richieste di querele di Forza Italia ma, in ogni caso, giusto o sbagliato sia il commento e giuste o sbagliate siano le responsabilità attribuite al Cavaliere, una cosa è certa: il missile palermitano ha raggiunto il bersaglio grosso.
Nuovo Governo e sentenza di Palermo. Il missile ha raggiunto il bersaglio
Aver colpito la figura del Cavaliere in questo delicato momento di trattativa per la formazione del nuovo Governo potrebbe essere decisivo per una soluzione della vicenda. Berlusconi infatti è l’elemento bloccante di qualsiasi accordo. Questa sentenza potrebbe essere la soluzione per Matteo Salvini.
Fino ad ora il leader leghista , oltre a dimostrarsi il politico più disponibile, concentrato e concreto, si è dimostrato sicuramente anche il più leale. Leale nei confronti del M5S, nel corso delle trattative sui presidenti di Camera e Senato, e leale nei confronti dei partner del Centrodestra, nonostante il Cavaliere abbia fatto di tutto per metterlo in difficoltà.
Nuovo Governo e sentenza di Palermo. Il Cavaliere una spina nel fianco per Salvini.
Commenti duri sui grillini quando si vedeva uno spiraglio di avvicinamento, commenti inopportuni su Salvini ( a volte è meglio tacere a proposito dell’attacco franco/anglo/americano sulla Siria e contro la Russia) ed infine una posizione da 'invitato scomodo e silente' nei colloqui con la Casellati.
Insomma una spina nel fianco per Salvini.
Ora pero’ il capo della Lega potrebbe invocare la ‘giusta causa’ per rompere il contratto con Forza Italia e giocarsi la partita del Governo, magari con il M5S e FDI e pure con qualche fuoriuscito forzista.
Nuovo Governo e sentenza di Palermo. Pure a Cuba Castro si è fatto da parte.
In fondo pure a Cuba una dinastia storica che ha fatto la rivoluzione con le armi si è messa da parte, perché non potrebbe farlo anche la dinastia di Berlusconi che ha fatto anch’essa una rivoluzione, fortunatamente senza armi, ma con la forza di un nuovo modello di televisione?
Certo è che per la gente comune immaginare (magari solo immaginare), un vecchio leader politico che dovrebbe entrare nel nuovo Governo, quello della restaurazione, dei giovani, dei nuovi politici, essere considerato vicino, a torto o a ragione, a pagine buie di trattative e mafie, non è certo un buon viatico per alcuna coalizione.
Sicuramente un partner difficile da avere al fianco, non solo a livello nazionale ma pure a livello europeo. In ogni società che si rispetti bisogna avere le credenziali etiche e d'immagine per poter partecipare al business. Solo ai giudici è permesso giudicare ma, e quindi non è permesso ad alcuno fare la morale ma, in questo delicato frangente sarà capace Salvini di invocare la ‘giusta causa’ e rompere il patto di lealtà con il Cavaliere?