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Cronache
La tangenziale di Bologna riapre dopo solo 53 giorni. E invece a Genova...
L'esplosione di un'autocisterna sulla tangenziale di Bologna lo scorso 6 agosto.

La tangenziale di Bologna riapre dopo solo 53 giorni. E invece a Genova lo scontro ha provocato una situazione di stallo

“Ria­perti tangenziale e raccordo autostradale a Bologna dopo il terribile incidente di agosto. Dopo lo straordinario lavoro dell’emergenza lo sforzo incredibile di ricostruzione, in soli 53 giorni, esempi di cooperazione e colla­borazione senza chiacchiere e polemi­che”. È il tweet del presidente dell’Emi­lia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha salutato la riapertura a tempo di record del viadotto Emilio Lepido, distrutto a seguito dell’incidente del 6 agosto 2018. Il mini­stro dei Trasporti, Danilo Toninelli, disse che i tempi della ricostruzione erano “sti­mabili in non meno di cinque mesi”. Ed è evidente il riferimento di Bonaccini a una vicenda che si sta svolgendo in un modo completamente diverso: quella della ricostruzione del ponte Morandi.

 

La tangenziale di Bologna riapre dopo solo 53 giorni. E invece a Genova lo scontro ha provocato una situazione di stallo. L'articolo del Foglio

Se n'è accorto anche Il Foglio, che ha dedicato un articolo di fondo alla vicenda. “Naturalmente si tratta di due vicende molto diverse per entità, dinamica e responsabilità, ma non si può non notare come in un caso la collabora­zione istituzionale abbia portato a una so­luzione rapida e nell’altro lo scontro e la polemica politica abbiano prodotto una si­tuazione di stallo. Il tempo impiegato a Bo­logna per ultimare i lavori è stato parados­salmente inferiore a quello perso per fare un decreto su Genova che doveva essere di 'emergenza'” scrive Il Foglio. Ma come si è riusciti a bruciare i tempi a Bologna? A seguito di una rapida verifica della procura bolognese sulle cause dell’esplosione che ha generato l’incidente, non è stato disposto il sequestro dell’area: ciò ha permesso al personale di Autostrade per l’Italia e, in seguito, a un consorzio di 11 imprese capeggiate da Pavimental, di operare a partire dalla serata del 7 agosto per la nuova realizzazione del viadotto.

 
La tangenziale di Bologna riapre dopo solo 53 giorni. E invece a Genova lo scontro ha provocato una situazione di stallo. I frutti della collaborazione tra ASPI e istituzioni

La stessa Autostrade rivendica il merito della rapida riapertura in un comunicato stampa. “Sin dalle prime ore dopo l'incidente Autostrade ha stabilito un piano operativo dettagliato che ha garantito l’approvvigionamento in tempi rapidi degli elementi necessari ai lavori. La campata rimossa è stata ricostruita con travi prefabbricate in cemento armato precompresso, solidarizzate da traversi e soletta realizzati in opera. Il progetto di rifacimento ha incluso la fabbricazione di barriere di sicurezza e fonoassorbenti fuori standard, realizzati ad hoc dalle ditte fornitrici in modo da garantire la necessaria continuità delle protezioni lungo tutto il viadotto”. Grazie a un lavoro sinergico tra il Comune, la Regione e ASPI, il tempo medio di ricostruzione è stato drasticamente ridotto di 90 giorni attraverso la realizzazione di un progetto che prevedeva travi prefabbricate e modalità innovative di collaudo delle strutture esistenti. Il totale di ore lavorate è stato pari a circa 24.943 ore (462 ore/giorno), corrispondenti a una media di 58 maestranze impegnate ogni giorno sul cantiere.

 
La tangenziale di Bologna riapre dopo solo 53 giorni. E invece a Genova lo scontro ha provocato una situazione di stallo. L'attesa del commissario a Genova

Al di là dei diversi e legittimi punti di vista, è un fatto che quel che sta accadendo a Genova è del tutto diverso. Anche perché come scrive Il Foglio, “Se Autostrade è responsabi­le, il governo avrà tutti gli strumenti per farle pagare i danni. Ma tenere in ostaggio una città intera per puntiglio politico o per fare un dispetto a una società, è un ul­teriore danno che Genova non merita”. A 49 giorni dal crollo del viadotto genovese, il Governo non ha ancora nominato un Commissario all’emergenza e alla ricostruzione della struttura, nonostante i numerosi proclami sulla rapidità delle procedure a ridosso della tragedia. Il Decreto Genova, che prevede una prima serie di misure del Governo per far fronte all’emergenza e fissare i paletti della ricostruzione, è stato pubblicato il 28 settembre scorso (45 giorni dal 14 agosto), dopo una lunghissima attesa che ha generato numerosi dubbi sulla sostenibilità delle scelte dell’esecutivo.

 

La tangenziale di Bologna riapre dopo solo 53 giorni. E invece a Genova lo scontro ha provocato una situazione di stallo. La chiusura del Governo

Nel frattempo, dopo 3 giorni il tragico evento, ASPI ha stanziato una cifra preliminare di 500 milioni di euro per far fronte all’emergenza. Dopo 20 giorni, presso la Regione Liguria, l’a.d. Castellucci ha presentato un progetto di ricostruzione esecutivo, che prevede lavori di demolizione e ripristino della struttura che impiegherebbero soli 8 mesi, grazie all’expertise degli ingegneri e delle maestranze che lavorano per le società che orbitano attorno il Gruppo Atlantia, tra cui Pavimental. Ma il Governo, dal suo canto, ha immediatamente respinto l’eventualità che ASPI potesse partecipare alla procedura di ricostruzione.

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