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Cronache
Lady Matacena non doveva andare in carcere: chiederà danni ingiusta detenzione

Dal clamore internazionale alla condanna a solo un anno di carcere. Cadono tutte le altre accuse. La storia di Chiara Rizzo, Lady Matacena, dalle stelle a...

C’è chi racconta che a Chiara Rizzo basti incrociare anche solo i vigili urbani per andare in fibrillazione.

Dopo 10 anni di processi chi ricorda Lady Matacena? Le foto da copertina della bella moglie dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e latitante a Dubai, al tempo fecero il giro del mondo.

Anche le foto dell’arresto a Fiumicino nel 2014, scortata da due agenti della DIA, dopo la presa in consegna dalla gendarmeria francese a Nizza, apparvero importanti per gravità. Arrestata nell’ambito dell’operazione “Breakfast” la donna si è fatta 6 mesi di custodia cautelare (4 mesi di carcere vero).

Oggi a distanza di 10 anni, quella che al tempo venne descritta come Lady Champagne, come era soprannominata a Montecarlo per la sua presenza ai party più esclusivi, si scopre che è uscita dal processo. L’avvocato Bonaventura Candido che l’assiste avvierà le procedure per l’ingiusta detenzione. Ma come è possibile dopo tutto quel clamore?

La Procura generale ha rinunciato a tutti gli appelli ed è caduta l'ipotesi d’accusa di aggravante mafiosa. Chiara Rizzo a sua volta non presenterà appello per la condanna subita in primo grado, per procurata inosservanza della pena (un anno di reclusione con pena sospesa). Una condanna minima e marginale per aver sostenuto il progetto di fuga all'estero dell'allora marito, deceduto da poco a 59 anni di età. Poi i due diedero fine al matrimonio.

Avvocato lei ha detto: ‘Chiara Rizzo non avrebbe dovuto varcare la soglia del carcere’. Ci spiega meglio perché… abbiamo ancora negli occhi le immagini dell’arresto di Fiumicino...

“Perché avendo avuto alla fine di tutta questa storia residuata una condanna ad un anno, pena sospesa…”

Essendo incensurata non doveva andare in carcere?

“Esattamente, ma ha fatto 6 mesi di carcere”

Capisco

“Le spiego: le ipotesi di reato ascritte alla signora erano quella di interposizione fittizia e di essersi intestata fittiziamente tutto il patrimonio del marito al fine di evitare i sequestri… e questi erano due capi di imputazione. Il terzo era la procurata inosservanza, cioè di aver tramato con altri per far andare il marito prima in Libano e poi altrove, eccetera, eccetera, tutto questo con l'aggravante mafiosa”.

“Alla fine di questo processo che è durato 120 udienze è stata fatta un richiesta di condanna a 11 anni e 6 mesi di reclusione, ritenendo fondate tutte queste accuse. Ma all’esito del processo la signora è stata assolta dai giudici per l’interposizione fittizia, è stata esclusa l’aggravante mafiosa ed è stata condannata soltanto a un anno di reclusione per la procurata inosservanza della pena ma non per tutte le condotte contestate. Viene condannata perché si desumeva tramite un’intercettazione telefonica che lei avesse, tramite una persona, mandato tra i 5.000 e i 10.000 euro in contanti al marito a Dubai per farlo ‘campare’”

E…

“Se una Procura rinuncia ci sarà un motivo, no? Una Procura che pensa che dietro c’è la ‘ndrangheta non rinuncia all’appello contro la signora, è una decisione clamorosa e importante”.

E la signora quanto è stata in carcere?

“Quattro anni in carcere e due ai domiciliari, quindi sei mesi di misure cautelari. All’esito di quello che abbiamo visto in carcere non ci doveva entrare perché era al massimo responsabile di una procurata inosservanza della pena, non aggravata. Per questo farò un’azione per ottenere il risarcimento dei danni per ingiusta detenzione”

 

 

 

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