Cronache
Lea Garofalo finisce su una card per donazioni. Sorella e figlia si arrabbiano

"Vi prego non acquistate questa Card, farete rivoltare Lea nella tomba", scrive Marisa Garofalo sorella di Lea, riferendosi alla tessera che l'associazione...
Il volto di Lea Garofalo, la famosa vittima di un clan della 'ndrangheta, è diventato la card di un progetto di mappatura sulle mafie, Wikimafia 2020, l’associazione che sensibilizza alla conoscenza del fenomeno mafioso con una mappatura dei fenomeni mafiosi. Il 24 novembre 2019 si celebrerà il decennale della morte di Lea Garofalo, una donna che ha patito la solitudine, le torture, la morte e che voleva solo sfuggire alla ’ndrangheta e denunciarla. E’ stato l’unico caso di assassinio di mafia in cui contemporaneamente lo Stato italiano ha abbandonato la sua testimone, l’ha celebrata con una fiction e non le ha riconosciuto lo status di vittima di mafia. La donna rimasta totalmente sola (per un periodo è stata sotto protezione), senza che nessuno provasse ad aiutarla, è stata poi barbaramente uccisa.
“La Tessera Sostenitore 2020 di WikiMafia è dedicata a lei, madre, donna e ribelle, che con la sua vita ha incarnato il nostro motto alla base della nascita di questa enciclopedia”, scrivono quelli di WikiMafia sul loro sito aggiungendo che “molti dei progetti che abbiamo in mente di sviluppare sono ancora, purtroppo, irrealizzabili, non avendo i fondi sufficienti per realizzarli. In WikiMafia nessun collaboratore percepisce alcuno stipendio: siamo tutti volontari”. Da giugno 2017 l’associazione Wikimafia fa parte di Libera. Con la tessera chiede donazioni, “minimo da 5 euro” per “una raccolta fondi permanente per finanziare lo sviluppo dell’enciclopedia e potenziarla soprattutto dal punto di vista informatico”.
Ma che la faccia di Lea Garofalo sia finita su una tessera per chiedere donazione, minimo da 5 euro, cadauno non è piaciuto alla sorella di Lea, Marisa Garofalo e alla figlia Denise che vive sotto protezione.
Scrive Marisa sul suo profilo facebook. “LeaGarCard. Lea è diventata una Card. L' associazione Libera le inventa tutte pur di fare cassa. Vi prego non acquistate questa Card, farete rivoltare Lea dalla tomba, anzi, conoscendola bene ci sputerebbe sopra. Sia io che mia nipote Denise siamo contrarie, anche perché mia nipote ha lasciato Libera subito dopo la fiction su Lea (da schifo) perché non avevano chiesto il consenso. Cos'altro vi inventerete ancora? Mi fate schifo”. Parole molto dure.
La reazione di Marisa è riferita in particolare a due “fatti”, vertici di una serie di eventi simili. Al film “Lea” prodotto da Rai Fiction e dalla Bibi Film che vorrebbe celebrare la storia della sorella ma che Marisa ha spiegato essere in massima parte inventata: “Il 30 per cento del film è vero, il resto è completamente inventato. Esalta Libera, forse era questo lo scopo”. E a quando ha trovato in un supermercato Coop di Desio, dopo la morte della sorella, la bandiera con il suo volto per vendere vini, taralli, pasta e sugo di Libera Terra.
Forse qualcuno dovrebbe chiedere il permesso ai familiari prima di usarne l’immagine, familiari anch’essi esposti contro le mafie?
Abbiamo provato a contattare l’associazione Wikimafia, via facebook e via mail, per capire le loro ragioni ma nessuno ci ha ancora risposto.