Lecce, case popolari in cambio di voti: arrestati ex amministratori comunali
Scandalo a Lecce: case popolari assegnate in cambio di voti
LECCE: INCHIESTA SU ASSEGNAZIONE CASE POPOLARI, 7 ARRESTI, CI SONO ANCHE POLITICI
I finanzieri del Comando Provinciale di Lecce, al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare nei confronti di 9 persone (di cui due in carcere, cinque agli arresti domiciliari e due con obblighi di dimora), indagati a vario titolo per reati di associazione a delinquere, peculato, corruzione, corruzione elettorale, abuso d'ufficio, falso, occupazione abusiva, violenza privata e lesioni. L'ordinanza, che ha interessato, tra gli altri, amministratori pubblici pro-tempore e dipendenti della amministrazione comunale, è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Giovanni Gallo, in seguito a richiesta avanzata dalla Procura nel mese di dicembre dello scorso anno nell'ambito di indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce.
Secondo l'ipotesi di reato formulata dai magistrati, è stata accertata l'assegnazione indebita di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica in favore di persone non collocati in graduatoria in posizione utile, l'occupazione abusiva di alloggi resisi disponibili per l'assegnazione nonché l'accesso illegittimo a forme di sanatoria di cui alla Legge Regionale 10 del 2014 concesse in assenza dei requisiti richiesti. Si tratta di comportamenti che al momento non vedono coinvolti ulteriori soggetti oltre a quelli colpiti dalla misura cautelare di oggi. Secondo i magistrati la finalità era quella di acquisire consenso elettorale dei potenziali beneficiari dei pubblici alloggi. Su ordine della Procura della Repubblica sono stati, inoltre, notificati 34 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti indagati per analoghe ipotesi di reato.
Ci sono anche tre attuali consiglieri comunali, di cui due ex assessori del centrodestra, tra le persone coinvolte nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Lecce sull'assegnazione delle case popolari da parte del Comune. Si tratta dei consiglieri ed ex assessori della giunta di centrodestra, Attilio Monosi e Luca Pasqualini, e dell'attuale consigliere comunale di maggioranza Antonio Torricelli, del Partito democratico. Sono tutti agli arresti domiciliari come anche un funzionario del Comune. Due persone, Umberto Nicoletti e Nicola Pinto, si trovano in carcere. Sarebbero legati alla malavita. Altre due persone, entrambe di sesso femminile sono state raggiunte da un obbligo di dimora. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura che ha coordinato le indagini svolte dalla Guardia di Finanza, le case popolari venivano assegnate in cambio di appoggio elettorale.
Tra i 34 indagati che non sono stati raggiunti da alcun provvedimento restrittivo nell'ambito dell'inchiesta, c'è anche il nome del senatore leccese della Lega Roberto Marti. Quest'ultimo, dal 2004 al 2010, è stato assessore a Lecce ai Servizi sociali, ai progetti mirati e alle pari opportunità. Il reato contestato é abuso d'ufficio e falso ideologico.
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