“Il Mezzogiorno non è terra di nessuno. Me lo confermano continuamente i tanti amici imprenditori che ho convinto e convinco quotidianamente a investire al Sud. Il Sud ha enormi potenzialità e una grandissima ‘materia prima’: le risorse umane, grandissimi talenti che hanno voglia di mettersi in gioco per il proprio territorio. Ed è importante dirlo così come è importante non restare in silenzio e denunciare quando la malavita prova ad avvicinarsi alle nostre imprese”.
Lo dichiara il presidente dei Giovani Imprenditori del Sud e pugliesi di Confindustria e commissario di Confindustria Brindisi dopo un’intervista pubblicata oggi in francese e in inglese dalla France Presse, l’agenzia di stampa francese fondata nel 1944 e tra le più importanti e autorevoli al mondo.
“Posso testimoniare -ha detto Lippolis a France-Presse- che con me lo Stato è sempre stato al mio fianco. Lo Stato è più forte e solo tutti assieme sconfiggeremo le mafie”. Dopo aver parlato per la prima volta pubblicamente della sua esperienza ad ottobre del 2019 in apertura del convegno dei Giovani Imprenditori a Capri, Lippolis è stato intervistato da France-Presse in un’inchiesta sul fenomeno delle mafie in Italia e sui rischi delle infiltrazioni criminali in tutto il mondo a causa della crisi economica derivante dalla pandemia ripresa dai siti dei principali quotidiani internazionali a cura della corrispondente a Milano, Céline Cornu.
“Quando sono stato contattato per parlare della mia vicenda -spiega Lippolis- all'inizio ho avuto qualche momento di esitazione perchè si risvegliano momenti bui e complessi ma subito ho capito che non potevo tirarmi indietro. Raccontare quanto mi è accaduto e anche come lo Stato mi è stato vicino è un obbligo morale e anche un invito a tutti coloro che si sono trovati nella mia situazione a denunciare”.
Nell'inchiesta sono stati intervistati anche il prefetto di Napoli Marco Valentini e l’autore di numerosi libri sul fenomeno mafioso, Enzo Ciconte.
“L’'articolo di France-Presse ha il merito -dichiara Lippolis- di accendere i riflettori su un’emergenza che oggi passa in secondo piano a causa della pandemia mentre invece la lotta alle mafie deve essere una priorità per la politica e tutti noi. Un cancro che non è un problema solo del Sud ma che è la grande zavorra per lo sviluppo dei nostri territori.
Anche perchè , come ripeto sempre, il Paese non ripartirà se non ripartirà il Mezzogiorno. Un Mezzogiorno che deve tornare a essere una priorità nelle scelte strategiche della politica, in un disegno integrato di sviluppo dell’intero Paese. Lo Stato, però non può permettersi il lusso di abbandonare a se stesse zone ad alta densità criminale senza un presidio adeguato.
Così si mettono a rischio pezzi interi di economia legale e i servitori dello Stato che lavorano nelle forze dell’ordine. Servitori dello Stato, che ho avuto al mio fianco quando ho ricevuto minacce di estorsione. Il Sud, come ho detto a France-Presse, ha enormi potenzialità. Abbiamo imprese d’eccellenza, ma anche tantissimi giovani che vogliono avere la libertà di scegliere se tracciare il loro percorso in altre aree d’Italia, all’estero, o nei loro territori. Sono giovani capaci e pronti a mettersi in gioco. In condizioni spesso molto difficili, in tanti lo stanno anzi già facendo. Dobbiamo farlo per loro e per il futuro dei nostri territori”.
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