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Cronache
Lite Travaglio-Carfagna dalla Gruber su Berlusconi-Imane: chi ha ragione?
Foto: LaPresse

A Otto e mezzo si è consumata la lite del secolo. Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, ospite di Lilli Gruber in collegamento, viene accusato dall'Onorevole Mara Carfagna di aver - parole testuali - "indicato (in un suo editoriale) Silvio Berlusconi come colpevole dell'omicidio della signora Fadil". Ovvero la modella marocchina Imane Fadil, una delle testimoni al processo Ruby Ter deceduta qualche tempo fa in circostanze  tuttora misteriose.

Travaglio ha negato risolutamente dando della "bugiarda" alla Carfagna, che ha ribattuto sottolineando che l'epiteto "bugiarda" pronunciato dal direttore è una "medaglia" che da quel momento in poi sarà fiera di appuntare sul petto (CLICCA QUI E GUARDA IL VIDEO).

Ma davvero Travaglio accusò Berlusconi di essere il colpevole dell'omicidio di Imane Fadil? E chi ha ragione al riguardo tra lui e l'onorevole Carfagna? Basta recuperare l'editoriale "incriminato", pubblicato il 17 marzo 2019 sul Fatto Quotidiano con il titolo Tutte coincidenze (Clicca qui per leggere) per avere un quadro più chiaro della situazione.

No, decisamente no, nel suo editoriale Marco Travaglio non indicò Silvio Berlusconi come colpevole dell'assassinio della modella marocchina. Anzi, appellandosi al "cui prodest" egli faceva notare quanto in fondo la morte misteriosa e prematura della giovane avesse contribuito a catapultare per l'ennesima volta il "bunga bunga" sui giornali (aggiungiamo noi, in un periodo delicatissimo di campagna elettorale europea e di crisi di Forza Italia) e avesse in fondo danneggiato la Difesa del Cavaliere, i cui legali sono ora impossibilitati a controinterrogare la teste scomparsa, della quale permangono soltanto le dure accuse al Presidente di Forza Italia

Nel suo editoriale Travaglio sottolineava invece come  - citiamo testualmente - "i vari ambienti criminali, italiani e internazionali, che circondano B. autorizzano i soliti sospetti di eccessi di zelo, favori non richiesti o messaggi ricattatori". E ancora: "Senza escludere la tragica coincidenza: l’ennesimo anello di un’impressionante catena di disgrazie occorse a persone che hanno incrociato la strada di B. e si sono messe di traverso".  Frase con cui, il direttore del FQ preludeva nello stesso editoriale all'elencazione delle "disgrazie" di cui sopra. 

Riassumendo, Marco Travaglio non ha certo attribuito al Cavaliere l'omicidio della modella ma ha puntato il dito su "ambienti criminali" che circonderebbero Berlusconi e che danno adito a sospetti. L'onorevole Carfagna ha formulato dunque un'accusa infondata nei confronti del direttore. Il cui editoriale non fa certo un favore al Cavaliere, anzi, tutt'altro. Ma da qui a "indicarlo come colpevole" di un omicidio, troppo ce ne passa. 

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