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Cronache
Luca Parnasi nel corso di una cena: 'Lanzalone messo a Roma da Grillo'


"Lanzalone e' stato messo a Roma da Grillo per il problema stadio insieme al professore Fraccaro e Bonafede". E' quanto afferma Luca Parnasi nel corso di una cena citando gli attuali ministri per i Rapporti con il parlamento e Giustizia. L'intercettazione e' presente nell'ordinanza di custodia cautelare. "Parnasi - e' detto nel provvedimento - dice che Lanzalone l'hanno portato i 5 Stelle ed e' presidente della Acea e ha studiato a Genova. E' una persona molto dotata".

Stadio Roma: ex M5S, Fraccaro-Bonafede portarono Lanzalone

"Io ho conosciuto Lanzalone insieme a Fraccaro e Bonafede, quando vennero in Campidoglio insieme ai consulenti del suo studio che dovevano essere a supporto della questione stadio, perche' si voleva andare in annullamento della delibera di Marino. Venendo da Genova, si diceva potesse essere stato Grillo in persona a proporci questo studio. I dubbi che mi vennero guardando il suo cv riguardavano il fatto che non avesse esperienza ne' da urbanista ne' da amministrativista". Cosi' la consigliera comunale ex M5S Cristina Grancio parlando ai cronisti in piazza del Campidoglio sulla vicenda stadio Roma. "Quando ho letto che Lanzalone era stato arrestato mi si e' gelato il sangue. Perche' e' venuto tra noi, e' venuto a consigliarci. E' inquietante". L'inchiesta "non mi ha sorpresa, ma non credevo si arrivasse fino a questo punto. Sentivo intorno a me un clima di violenza psicologica esorbitante rispetto a quello che chiedevo durante le commissioni e le riunioni di maggioranza, un accanimento ingiustificato. Io in commissione chiesi di poter chiamare il curatore fallimentare della Sais che era la proprietaria dei terreni di Tor di Valle poi venduti a Parnasi. Feci tutta una serie di puntualizzazioni di tipo normativo. E non capivo tutto questo accanimento contro di me. Oggi forse l'ho capito. E' una soddisfazione amara, soprattutto per la citta'". Grancio ricorda che anche "il tavolo urbanistica del M5S aveva fatto una serie di osservazioni e poi fu esautorato dal suo ruolo che era quello di supportare i consiglieri quando erano all'opposizione e nel momento in cui continuava a porre questioni di legittimita' fu detto che non parlava a nome del movimento e fu fatto fuori. Il tavolo ed io abbiamo posto delle perplessita' anche a Lanzalone ma non abbiamo avuto mai risposte". "Quando venne chiesto all'avvocatura capitolina il parere sulla possibilita' di revocare in autotutela la delibera di marino, prima dell'accordo sul nuovo progetto di stadio, la sindaca decise di secretarlo e questo mi insospetti' perche' ci sono 48 consiglieri che hanno il diritto e il dovere di votare in piena coscienza", aggiunge.

 

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lanzalone grillo stadio roma
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