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Cronache
Luciana Littizzetto e la letterina aperta a Giorgia Meloni

A Che Tempo che fa Luciana Littizzetto legge una lettera aperta che ha scritto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni sull'aver portato la figlia Ginevra al G20: "Dalla tua parte", ma...

È un tema caldo: la scelta della premier di portare con sè in viaggio la figlia. Fra chi la critica e chi le è solidale, interviene anche Luciana Littizzetto che, nella puntata di ieri di Che tempo che fa, ha detto la sua con la sua tradizionale letterina rivolta a Giorgia Meloni.

La letterina di Luciana Littizzetto a Giorgia Meloni

"Cara Giorgia, 
principessa della Garbatella, imperatrice di La Russa, fratella d'Italia e sorella di Bali, ti scrivo questa letterina per dirti che, anche se non siamo quasi mai sulla stessa lunghezza d'onda, e neanche sulla stessa spiaggia e direi nemmeno sullo stesso litorale, stavolta sono dalla tua parte.
Mi riferisco alla questione Ginevra [...] tua figlia. Hai deciso di portare la tua bambina a Bali, hai fatto bene, io non ho nessun diritto di giudicarti come madre, non sono affari miei, ti posso giudicare solo come politico che gestisce il mio Paese [...].
Siamo una nazione strana, alle donne diamo tutti i diritti purchè si comportino come uomini, se si sbagliano a comportarsi da donne ci indignamo. 
Da un paese che ancora si imbarazza se vede una madre che allatta [...] che cosa ti aspetti.
Sono anni che gridi sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana e adesso s'incazzano se fai la madre?

Qualcuno ha detto che dovevi prevederlo prima. E cosa dovevi fare? Dire: io di figli non ne faccio perché adesso sono al 4% ma poi magari divento presidente del Consiglio e poi è un casino [...].
Sai cosa? La Metzola ha 4 figli e la Von der Layen ne ha 7.
Dovreste organizzare un piccolo G3 per confrontarvi sulla gestione della prole.
Un bel G3 di leader donne per dimostrare che è il carisma che fa il potere, non la prostata.
Tu hai detto che hai il diritto di guidare questa Nazione senza per questo privare Ginevra di una madre.
Sono d’accordo con te, anzi, tu sei un’apripista in questo, sei la prima donna premier e madre italiana, fai che questo privilegio diventi un diritto di tutte le donne.
Che ogni madre possa portare avanti la sua carriera in totale parità e senza lo stigma di aver fatto un figlio.

Fai in modo che ogni madre quando il caso lo richieda, possa portarsi i figli sul lavoro, in aereo, e anche sui barconi senza il pericolo di essere cacciata via o rimbalzata di porto in porto. Anche quelli sono bambini che le loro mamme portano in viaggio. Ma non per scelta, per necessità. Perché loro non sono nel G20, sono nel G-Ultimi degli ultimi.
Ti saluto genitore uno e genitore due. Tua per sempre. Lucianina.

P.S. Ancora una cosa. Nessuno si dovrebbe mai permettere di giudicare un genitore che ama il proprio figlio. Sia che quel genitore sia omosessuale, single e persino presidente del Consiglio.
Ogni amore è amore a modo suo.

P.S.S. Meno male che non ho mai fatto la Presidente del Consiglio perché se avessi portato i miei due figli al G20 avrebbero fatto un tale casino che sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale.

 

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