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Cronache
Madonna di Trevignano: finalmente Il vescovo scomunica la santona. Tutto falso
La Madonna di Trevignano

Madonna di Trevignano: finalmente Il vescovo scomunica la santona. Tutto falso. Il colpevole ritardo della Chiesa ha prodotto il caos

C’è un giudice a Berlino. Finalmente il Vescovo di Civita Castellana Marco Salvi ha ufficialmente dichiarato, anzi decretato, che le presunte apparizioni di Trevignano Romano sono false e motiva dettagliamene il perché alla luce delle conclusioni a cui è giunta la speciale Commissione di esperti all’uopo costituita.

Tali apparizioni venivano viste solo da Maria Giuseppa Scarpulla, nota anche come “signora Gisella”. “Dopo un congruo periodo di attento discernimento e ascoltate le testimonianze provenienti dal territorio e avvalendosi di una Commissione di esperti formata da un mariologo, un teologo, un canonista, uno psicologo e della consulenza esterna di alcuni specialisti, considerata la figura di Maria nella tradizione della Chiesa e nella viva fede de popolo di Dio, la diocesi ha decretato la non soprannaturalità dei fatti in questione (Constat de non supernaturalitate). Inoltre nel documento la signora Gisella è ritenuta “inattendibile e autoreferenziale”.

Era ora che giungesse questa presa di posizione ufficiale del Vaticano dopo anni di attesa. Che il fenomeno fosse falso era del resto autoevidente ed anche di basso livello. Si pensi ad esempio al cosiddetto “miracolo degli gnocchi” che -a sentire i protagonisti- era consistito nel miracoloso moltiplicarsi di gnocchi nel frigo della signora Gisella che scimmiottava la moltiplicazione dei pani e dei pesci sul lago di Tiberiade.

Anche qui in effetti c’è un lago ma si tratta di quello di Bracciano. E ancora una volta si deve constatare di quanti sempliciotti siano ancora disposti a farsi ingannare da queste imposture e dà, nel contempo, la misura del livello di disperazione a cui è giunta certa gente disposta a credere a tutto. Il vescovo, come dicevamo, motiva con attenzione le sue conclusioni ed elenca ben sei motivazione numerate con le lettere dell’alfabeto.

Vediamo quali sono.

“a) Le lacune nella testimonianza di Gisella Cardia che, pur sotto giuramento davanti a Dio, non ha riferito alla Commissione elementi da lei stessa fatti conoscere in interviste televisive; b) le contraddizioni interne alla testimonianza di Cardia, che nega risolutamente di avere il compito, al momento della scrittura dei presunti messaggi sovrannaturali e della loro divulgazione, di comprenderli (ella trascrive e non interpreta) salvo poi, in alcuni casi, procedere alla loro spiegazione al fine di superare le critiche oggettive di bizzarria e non conformità alla fede cattolica; c) l’aperta contraddizione tra la testimonianza di Cardia e quella del vescovo emerito Romano Rossi  in merito ad una presunta lacrimazione di una statuetta della Vergine nelle mani di quest’ultimo, cosa che egli nega in maniera categorica e irremovibile; d) la non concordanza delle testimonianze di Cardia e del marito Gianni Cardia con quanto riportato da altri testi in merito allo svolgimento dei fatti: si veda, ad esempio, la differente posizione rispetto a don Francesco Asti il quale, a detta della presunta veggente, avrebbe riconosciuto, presente il vescovo, la soprannaturalità del fenomeno, cosa questa decisamente smentita dallo stesso don Asti; e) anche se la testimonianza della presunta veggente e del marito è in discordanza, in molti casi, con testimoni esterni, in differenti passaggi delle interviste la narrazione dei due coniugi è totalmente coincidente. È noto che nel riportare un fatto, fonti differenti leggono e riportano lo stesso evento con sottolineature diverse: il fatto che si tratti di narrazioni pressoché identiche lascia dubbi sulla loro autenticità”.

Il comunicato ufficiale del vescovo, come dicevamo, giunge però in ritardo ed ha permesso che si generasse comunque una ambiguità sulla posizione della Chiesa cattolica. Infatti, lo staff della santona, ne ha subito approfittato linkando in un controcomunicato apparso sui social un filmato in cui si vede il vescovo emerito Romano Rossi recitare il Rosario in Chiesa insieme alla signora Gisella. La pratica della recita del Rosario, comunica sempre lo staff, è stata istituita nel 2016 dal Vescovo Monsignor Romano Rossi presso la Chiesa Casa del Fanciullo a Trevignano Romano. Ed in effetti nel filmato si vede Rossi provvedere ai riti previsti mentre altre funzioni vengono officiate da monsignor Formenti. Insomma, in questa surreale vicenda, erano coinvolti anche alti prelati della Chiesa cattolica che incautamente avevano da subito avallato la narrazione della santona.

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