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Cronache
Mafia, basta lupara. Ecco come funziona il business delle scommesse online

Mafie: scommesse online in mano al crimine telematico

La mafia tradizionale, quella con la coppola e la lupara, non e' piu' di moda. Adesso la criminalita' organizzata fa affari in altro modo, sfruttando i canali telematici per non essere intercettata dalle forze dell'ordine e gestendo il mercato delle scommesse online, in Italia e all'estero, a colpi di clic, senza troppa fatica, guadagnando milioni di euro. Come dimostra il blitz degli scorsi giorni che ha visto 68 persone, tra esponenti dei clan, imprenditori e prestanome, finire in manette nell'ambito di un'operazione che ha coinvolto le Direzioni distrettuali antimafia di Bari, Reggio Calabria e Catania, con 80 perquisizioni e sequestri di beni per circa un miliardo di euro eseguiti da Finanza, Polizia, Carabinieri e Dia. Le indagini hanno consentito di accertare che rappresentanti di spicco della 'ndrangheta reggina, della mafia catanese e di quella pugliese "si erano spartiti e controllavano, con modalita' mafiose, il lucrosissimo mercato della raccolta illecita di scommesse su eventi sportivi e non, per un volume di giocate superiore a 4 miliardi e mezzo di euro su diverse piattaforme online gestite dai sodalizi criminosi". I guadagni accumulati venivano poi reinvestiti in patrimoni immobiliari e posizioni finanziarie all'estero, e intestati a persone, fondazioni e societa', schermati con la complicita' di prestanome di comodo. In questo modo, veniva evaso il fisco e ingannata l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, che vigila su giochi e scommesse. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, alla base del sistema fraudolento ci sono diverse societa' di gioco, molte delle quali con sede a Malta.

Sono loro a creare tutta una serie di siti web su cui e' possibile scommettere dai centri trasmissione dati o punti di ricarica (piu' di mille) diffusi sul territorio italiano. Ma i siti sono illegali cosi' come illegale e' il modo di raccogliere le scommesse. In teoria, ogni transazione avviene per via telematica e l'Aams la puo' monitorare, ma quando le mafie ci mettono le mani il sistema cambia. Si punta in contanti e sono gli uomini dei clan a controllare i centri scommesse, cui viene aperto un vero e proprio fido che permette di rendere le giocate anonime. L'organizzazione e' piramidale, via via che si sale di livello aumentano i guadagni. Al vertice ci sono i bookmaker con sede all'estero, che in Italia si relazionano con i "master", i responsabili sul territorio. "Io cerco i nuovi adepti nelle migliori universita' mondiali e tu vai ancora alla ricerca di quattro scemi in mezzo alla strada che vanno a fare cosi': bam, bam!", diceva al telefono Francesco Martiradonna, uno dei capi e promotori dell'attivita' illecita in Puglia. "Io cerco quelli che fanno cosi', invece, pin, pin! Che cliccano! quelli cliccano e movimentano. E' tutta una questione di indice, capito?". Insomma, basta avere un pizzico di esperienza informatica e telematica per guadagnare soldi a palate. I clan calabresi avevano esteso l'attivita' in altre regioni italiani senza dimenticare di organizzare periodiche gite a Polsi, sede del santuario piu' di tutti caro alla 'ndrangheta, con tanto di tappe di fronte alle carceri reggine per rendere omaggio ai parenti detenuti. Per non parlare poi dei viaggi di lusso in hotel a cinque stelle o dei blitz nei casino' piu' famosi di mezzo mondo. Sparare non serve piu'. Il capo della Dna, il Procuratore Federico Cafiero de Raho lancia l'allarme: "Ormai non esiste piu' una 'ndrangheta, una mafia siciliana o pugliese, sono organizzazioni fluide che in accordo fra loro gestiscono affari diversi. Ormai tutte le mafie lavorano insieme in diversi settori. Quello dei giochi e delle scommesse on line presenta una serie di criticita' perche' chi vi opera puo' farlo anche all'estero dove i controlli non sono sufficienti a impedire che la mafia si infiltri. La politica presti attenzione perche', in caso contrario, l'economia legale e pulita continuera' a essere infiltrata dalle mafie e il Sud continuera' a essere la zavorra dell'economia. Se non battiamo le mafie l'Italia non sara' in grado di decollare".

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