Mafia Capitale, il tribunale: "Nessun legame con la Banda della Magliana"
Le parole del tribunale
Mafia Capitale: tribunale, nessun legame con la Banda della Magliana
"Non e' possibile stabilire una derivazione tra il gruppo operante presso il distributore di benzina, l'associazione operante nel settore degli appalti pubblici e la Banda della Magliana, gruppo criminale organizzato e dedito ad attivita' criminali particolarmente violente e redditizie (il traffico e lo spaccio di droga, il gioco d'azzardo, le usure e le estorsioni, il possesso di armi e gli omicidi per assicurarsi il controllo del territorio ) che ha operato nella citta' di Roma, ramificandosi pesantemente sul territorio, oltre 20 anni orsono, tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 90". Lo hanno spiegato i giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, smentendo cosi' la tesi della Procura secondo cui l'organizzzione denominata mediaticamente 'Mafia Capitale' affondava le sue radici nell'organizzazione criminale capitolina.
"Non vuole certo negarsi - ragiona il collegio - che alcuni epigoni della Banda, ancora presenti sul territorio, operino attualmente a livello criminale, sia singolarmente sia in combutta con altre realta' criminali: queste pero' appaiono diverse, strutturalmente e soggettivamente, dalla originaria matrice e rappresentano un fattore criminale che desta allarme per le sorti della citta' ma che risulta del tutto disconnesso dalla originaria struttura". Il tribunale ritiene che "non possa affermarsi dunque che Carminati ed il gruppo da lui comandato (inteso, secondo l'accusa, come associazione unica) affondino le loro radici nel sostrato criminale romano degli anni 80, per avere mutuato dalla Banda della Magliana alcune delle sue principali caratteristiche organizzative: sembra evidente la profonda diversita' tra gli affari criminali dell'epoca e quelli accertati nel corso del presente processo, i quali attengono - quelli relativi agli appalti pubblici - ad una particolare forma di rapporti tra mondo politico ed imprenditoria organizzati in funzione, specialmente, di assicurare ai partiti politici il finanziamento necessario alla loro sopravvivenza e di spartire tra le varie componenti politiche (e tra gli imprenditori a ciascuna riferibili) il provento dei lucrosi affari connessi alla gestione della cosa pubblica.