Mafia nigeriana, blitz a Cagliari. Così i clan gestivano droga e prostituzione
Blitz della Polizia di Stato di Cagliari contro la mafia nigeriana
Si riunivano periodicamente per i loro 'general meeting' in un capannone affittato nel Cagliaritano - baschi azzurri e sciarpe gialle e rosse - per organizzare traffici di cocaina ed eroina e una tratta di donne africane da avviare alla prostituzione in strada in Italia. Gli affiliati a un'organizzazione mafiosa nigeriana, la prima scoperta in Sardegna, erano legati fra loro da riti, a volte cruenti, che includevano punizioni corporali, tra cui frustate, e da legami di mutuo soccorso, anche finanziario. Sono 21 (sei sono ancora ricercati) i nigeriani fermati oggi in Sardegna, Lombardia, Veneto e Campania nell'operazione 'Calypso Nest' della squadra mobile di Cagliari, la quarta del genere in Italia, come segnalato dal questore Pierluigi D'Angelo.
La gran parte sono richiedenti asilo, arrivati nella penisola con le ondate migratorie degli ultimi anni, mentre almeno due risultano irregolari: sono accusati di associazione di stampo mafioso, tratta di esseri umani aggravata dallo sfruttamento della prostituzione e traffico di droga, in particolare la pericolosa eroina 'gialla' che arrivava a Cagliari tramite corrieri 'ovulatori'.
La Direzione distrettuale antimafia di Cagliari ha disposto un decreto di fermo per 27 soggetti, per evitare il pericolo di fuga (uno e' stato bloccato all'aeroporto di Alghero), ma nell'anno e mezzo di indagini sono state coivolte 36 persone. La cellula sarda dell'organizzazione mafiosa della 'Supreme Eiye Confraternity', fra le piu' grosse a livello internazionale, era guidata da un ivoriano di 41 anni, chiamato 'flying ibaka'. La sua articolazione, caratterizzata dalla massima segretezza, e' stata ricostruita anche grazie a microspie piazzate dalla polizia nel capannone affittato a Selargius, che gli affiliati chiamavano 'Bush Bar'. C'era un gruppo direttivo composto dall'Ostrich (struzzo) e dal Dove (colomba), due nigeriani di 33 e 39 anni, affiancato da un comitato esecutivo di 8 membri, l'Exco.
Lo presiedeva un altro nigeriano di 30 anni, il cosiddetto 'flight commandant', che riuniva e coordinava i sottoposti, chiamati 'bird' o 'airlord'. Per essere ammessi alla confraternita sarda, caratterizzata da estrema litigiosita' tanto da richiedere l'intervento del capo nazionale (Grand Ibaka), era necessario sottoporsi a una sessione di frustate, che arrivavano anche sotto forma di sanzioni in caso di trasgressioni dei meticolosi rituali tenuti nel capannone in ossequio alla gerarchia. La droga che 'Calypso Nest' gestiva arrivava da Sudafrica, Mozambico e Olanda, anche con la collaborazione di connazionali residenti a Como, Napoli, e Castelvolturno: cinque di loro sono stati fermati stamane dalle Squadre mobili locali. A Padova e' stato fermato il 'grand Ibaka', un nigeriano di 32 anni, una delle figure apicali dell'organizazione italiana della Supreme Eiye Confraternity, chiamata 'Vatican Aviary', con cui era in contatto la cellula sarda. A finanziarla era un nigeriano di 48 anni, residente nel Cagliaritano, attraverso il traffico di droga.
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