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Cronache
Mafia nigeriana, base al Cara di Bari. Fitto: "Altra faccia dell'immigrazione"

“Il Cara di Bari non è più solo un Centro di accoglienza per richiedenti asilo, ma la base della Mafia Nigeriana". Lo dichiara il  co-presidente del gruppo europeo ECR-Fratelli d'Italia, Raffaele Fitto. "E’ da qui che i boss organizzavano il loro lucroso business sul nostro territorio: sfruttamento della prostituzione per le donne e l’accattonaggio davanti ai supermercati per gli uomini. Migranti arrivati in Italia in cerca di un futuro migliore e ridotti in schiavitù dai loro stessi connazionali".

“E’ questa l’altra medaglia dell’immigrazione, quella che i benpensanti e buonisti  si ostinano a non voler vedere e che invece nasconde una amara realtà: molti di coloro che arrivano su quei barconi vanno a ingrossare le fila delle mafie straniere radicate ormai in Italia, specie quella nigeriana che è diventata una delle più pericolose", prosegue Fitto, che conclude con “un grande ringraziamento agli agenti della Polizia di Stato e agli inquirenti per la brillante operazione antimafia”.

Mafia nigeriana: Sasso (Lega), chiudere il Cara di Bari

"Lo diciamo da anni, l'immigrazione clandestina tanto cara al PD non porta in Italia gente bisognosa, veri profughi, ma come e' successo a Bari, spesso fa giungere nelle nostre citta' delinquenti dediti allo spaccio di droga, alle estorsioni, alla violenza sessuale e riduzione in schiavitu'. Il centro di questa attivita' era il Cara di Bari-Palese, un centro di accoglienza per finti profughi, che fungeva da base logistica, e che negli anni ha visto il succedersi di omicidi, risse, rivolte, e dal quale spesso sono partiti assassini e terroristi. Gli inquirenti parlano di mafia nigeriana, e di questo dobbiamo ringraziare i tanti buonisti che hanno acconsentito negli anni lo sbarco indiscriminato sulle nostre coste, compreso il pd pugliese che con Michele Emiliano ha festeggiato ad ogni sbarco sulle coste pugliesi. Con Matteo Salvini ministro, eravamo riusciti a bloccare l'immigrazione senza regole, ed i centri di accoglienza stavano riducendo man mano il numero delle presenze, e di conseguenza stavano chiudendo. Col ministro Lamorgese gli sbarchi sono ripresi ed i centri di accoglienza stanno tornando a riempirsi. Nelle prossime ore visitero' il Cara, e come Lega organizzeremo una mobilitazione allo scopo di chiedere la chiusura del Cara". Lo dichiara il deputato della Lega Rossano Sasso

Mafia nigeriana: Dda Bari, vere associazioni come le italiane

"Vere e proprie associazioni mafiose, in stile di quelle italiane, con regole ferree di organizzazione, gerarchie, suddivisione dei ruoli, riti di iniziazione e territori di influenza". Questi erano per la Dda di Bari i due clan nigeriani, sgominati con un'operazione della polizia, che stamattina ha portato a 32 arresti in tutta Italia. Lo hanno spiegato le due pm che hanno coordinato l'indagine, Simona Filoni e Lidia Giorgio. Quest'ultima ha chiarito come, proprio grazie all'esistenza di tali caratteristiche, sia stato possibile contestare ai gruppi nigeriani il reato previsto all'articolo 416 bis del Codice penale. "Si tratta di una conquista giurisprudenziale importante - ha detto Giorgio - perche' il concetto di associazione mafiosa e stato esteso a gruppi che non hanno il controllo del territorio nel senso tradizionale del termine ma controllavano in toto il Cara di Bari e in parte un quartiere Liberta' di Bari.

Mafia nigeriana: pm Bari, raddoppiate 'rimesse' grazie a proventi illeciti

"Nel solo 2018 le rimesse di denaro dall'Italia alla Nigeria sono state pari a 74 milioni di euro". Lo ha spiegato la pm Simona Filoni, nel corso della conferenza stampa sull'operazione che ha messo sotto scacco la mafia nigeriana. Le rilevazioni sono state compiute dalla Banca d'Italia e hanno mostrato come in due anni le rimesse verso il paese africano siano raddoppiate, anche grazie ai proventi frutto di attivita' illecite. A fine giugno 2019, e' stato stimato che in Italia risiedessero 105.000 nigeriani, in prevalenza uomini. si tratta della comunita' con uno tra i piu bassi tassi di occupazione. In aumento anche il numero di donne nigeriane, che arrivano in Italia: dalle 433 del 2013, sono passate a 5.000 nel 2017. "Nel corso dell'indagine - hanno spiegato le pm Filoni e Giorgio - sono state individuate 17 donne vittime di violenza, alcune delle quali diventate testimoni". Tra le difficolta' investigative, segnalate anche dal dirigente della Squadra Mobile, Giacinto Profazio, quella di tradurre la lingua in cui gli affiliati parlavano: in alcuni casi inglese coloniale, in altri dialetti di due diverse zone della Nigeria. Difficile anche la scelta degli interpreti, alcuni dei quali sono stati avvicinati dai membri dei clan.

Mafia nigeriana: Dda Bari, criminalita' locale tollerava presenza

"La criminalita' organizzata locale tollerava la presenza di quella nigeriana nella citta di Bari": lo ha spiegato il procuratore aggiunto della Dda, Francesco Giannella. Le indagini - che non sono ancora concluse - non hanno portato alla luce l'esistenza di accordi precisi con la mafia barese, ne' di collaborazioni in relazione alla commissione di reati. Piuttosto, e' emersa "una sorta di tolleranza, determinata dal fatto che i nigeriani si occupavano di traffici paralleli a quelli dei baresi e non andavano in concorrenza".

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