A- A+
Cronache
Mafia nigeriana, sistema nazionale di riciclaggio e prostituzione. Video

Riciclaggio e tratta, Polizia smantella banda di nigeriani tra Marche e Abruzzo

La Polizia di Stato di Teramo sta eseguendo una vasta operazione, denominata "The Travelers", nei confronti di cittadini nigeriani accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dell'illecita intermediazione finanziaria, autoriciclaggio e riciclaggio trasnazionale, nonche' di tratta di esseri umani.

Così funzionava il sistema di riciclaggio, autoriciclaggio e prostituzione

Le indagini dei poliziotti della Squadra mobile con la collaborazione del Reparto prevenzione crimine "Abruzzo" di Pescara e delle Squadre mobili di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila, hanno accertato "l'esistenza di un'associazione a delinquere, con basi operative nelle province di Teramo, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, composta tutta da cittadini nigeriani dedita al riciclaggio ed all'autoriciclaggio verso la Nigeria, attraverso viaggi in aereo, di ingenti somme di denaro, abilmente occultate all'interno dei bagagli al seguito, provenienti dallo sfruttamento sessuale di giovani nigeriane e da ulteriori attivita' illecite".

Dall'inchiesta e' emersa l'esistenza di "un sistema capillarmente diffuso su tutto il territorio nazionale che costituisce un meccanismo strutturato e transazionale di raccolta del risparmio o di riciclaggio ed autoriciclaggio attraverso il meccanismo dell'hawala". 

L’illecito trasporto veniva svolto dietro un compenso pari ad una percentuale della somma che il committente vuole far recapitare in Nigeria percentuale che diminuisce al crescere della somma consegnata. Si è accertato come il denaro che il committente vuole far arrivare in Nigeria, viene previamente e poco tempo dopo dalla richiesta, anticipato al destinatario su base fiduciaria, dall’Havaladar che si trova in Nigeria che ne rientrerà in possesso solo dopo che l’Havaladar che opera in Italia gli porterà il denaro raccolto in questo paese dagli ordinanti.  Nello specifico all’interno della predetta associazione criminale alcuni dei membri svolgono il ruolo di collettori ossia di coloro che ricevono dai committenti dapprima l’incarico (principalmente tramite contatto telefonico o sms) e poi materialmente il denaro che si intende inviare in Nigeria.  Il collettore successivamente, anche a brevissima distanza di tempo (generalmente tramite sms o messaggio whatsapp) fornisce al committente un codice identificativo numerico o alfa numerico che servirà al destinatario in Nigeria per poter ritirare subito il denaro (in “naira” - valuta nigeriana) dal corrispondente in Nigeria dell’associazione. Vi sono poi membri dell’associazione con il precipuo ruolo di corrieri ossia di coloro che provvedono a ritirare materialmente dai loro dipendenti collettori le somme di denaro consegnate dai committenti per il loro trasporto in Nigeria con viaggi aerei. Tale denaro, una volta giunti a destinazione viene consegnato al gestore dell’Ufficio in Nigeria (gestito da familiare o fiduciario) che si è occupato della preventiva consegna al destinatario.

Come detto, gli appartenenti al sodalizio trasportano abitualmente in Nigeria, sempre per via aerea, non solo il denaro frutto dello sfruttamento sessuale, ma anche somme di denaro (di provenienza più o meno illecita) consegnato loro da numerosi connazionali, dimoranti nelle Marche ed in Abruzzo, il tutto in violazione delle norme in materia di raccolta del risparmio e di intermediazione finanziaria.  Il meccanismo è consolidato su scala nazionale e comporta il trasferimento illecito di imponenti somme dall’Italia verso la Nigeria.

Solo nel corso dei controlli effettuati con la collaborazione della Polizia di Frontiera e dell’Ufficio delle Dogane presso l’aeroporto di Fiumicino, sui “corrieri” dell’associazione prima che si imbarcassero per voli diretti in Nigeria, gli stessi sono stati trovati in possesso di oltre 400.000,00 Euro. Nel corso dell’indagine (meno di un anno) i corrieri indagati si sono complessivamente recati in Nigeria circa 100 volte per trasportare illecitamente i soldi consegnatigli dai committenti ne consegue che secondo una stima indicativa la somma illecitamente trasportata in Nigeria corrisponde a 7 milioni 500 mila euro. Proporzionando queste cifre al fenomeno nazionale si ricava un flusso impressionante di denaro (in parte proveniente dallo sfruttamento sessuale delle giovani donne vittime di tratta, ma anche da altri gravi reati posti in essere da tali sodalizi) che viene trasferito in Nigeria al di fuori dei canali finanziari tradizionali per essere poi immesso nel paese Africano in circuiti bancari locali e/o per giungere, ormai ripulito, nelle mani delle organizzazioni criminali che li utilizzeranno per successive attività illecite o investimenti

 L’esecuzione della misura cautelare nei confronti di uno degli arrestati è avvenuta presso l’aeroporto di Fiumicino all’atto di imbarcarsi su un volo diretto in Nigeria.

Commenti
    Tags:
    mafia nigerianamarcheabruzzoprostituzione
    Iscriviti al nostro canale WhatsApp





    in evidenza
    Chi è Valentina Mira, la nuova Murgia candidata al Premio Strega

    FdI contro il suo libro

    Chi è Valentina Mira, la nuova Murgia candidata al Premio Strega

    
    in vetrina
    Fuorisalone, la guida di Affari agli eventi della Milano Design Week 2024

    Fuorisalone, la guida di Affari agli eventi della Milano Design Week 2024





    motori
    Lexus alla Milano Design Week 2024: il futuro del design automobilistico

    Lexus alla Milano Design Week 2024: il futuro del design automobilistico

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.