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Cronache
"Tiziano Renzi prese soldi da Dagostino". Poi l'incontro tra Savasta e Lotti

MAGISTRATI ARRESTATI: "DAGOSTINO DIEDE SOLDI A TIZIANO RENZI PRIMA DI FAR INCONTRARE SAVASTA E LOTTI"

Prosegue l'indagine sui magistrati di Trani arrestati. Ed emerge qualche imbarazzo per l'ambiente renziano, almeno secondo il M5s, che insiste sui presunti legami tra Luca Savasta, uno dei due pm finiti in carcere, e il Giglio Magico. In particolare, si parla di un incontro tra Savasta e Luca Lotti del quale si fece garante Dagostino, imprenditore ex socio di Tiziano Renzi. Secondo quanto scrive La Vertità, il 17 giugno 2015 Tiziano Renzi ricevette un bonifico da Luigi Dagostino, lo stesso giorno dell'incontro tra Savasta e Lotti. Il sospetto che avanza la Verità è che quel bonifico possa essere in qualche modo collegato all'incontro, aggiungendo che un mese più tardi Dagostino pagherà un nuovo bonifico al padre dell'ex premier. In questo scenario, Tiziano Renzi avrebbe in sostanza agito da lobbista mettendo in contatto due comuni conoscenze. Savasta, da par suo, mirava all'ottenimento di un qualche incarico a Roma e comunque lontano dalla Puglia dove era rimasto coinvolto in alcuni procedimenti disciplinari, mentre Dagostino sarebbe stato aiutato dalla benevolenza dello stesso pm in un'indagine che lo riguardava. 

Interrogato dai pm il 13 aprile 2018, Dagostino spiega così l’incontro: “Siccome tramite Tiziano Renzi l’unico politico che avevo visto 3 o 4 volte era Lotti (…) decisi che lo potevo portare da lui. Effettivamente fissai con Lotti tramite Tiziano Renzi (estraneo alle indagini, ndr) un appuntamento dicendogli che volevo portare un magistrato che aveva interesse a mostrare una proposta di legge”. Così Dagostino con Savasta va a Palazzo Chigi: “Li presentai e me ne andai e non assistetti al colloquio che durò 30/40 minuti”.

L’ex ministro, da parte sua, ai magistrati dice di non ricordare di cosa si parlò durante quell’incon tro: “Dagostino aveva preso appuntamento con me e mi disse che avrebbe portato il commercialista Franzè. Non ricordavo che volesse portare anche altre persone. (…) –spiega Lotti ai pm sentito come persona informata sui fatti – Non ricordo se Savasta mi chiese qualcosa per sé perché non ricordo bene come si svolse tale incontro”.

Sull’incontro è stato sentito, il 13 aprile 2018, anche l’avvocato Sfregola che fornisce un’ulteriore versione: “Savasta espose a Lotti del problemi delle norme ambientali che aveva rilevato in una sua indagine sull’Alta Murgia, Lotti si complimentò per l’esposizione tecnica e disse che si sarebbe segnato le lacune segnalate”. Quando i pm gli fanno notare che si tratta di una circostanza poco credibile, Sfregola raddrizza il tiro: “Alla mia presenta non fu chiestonulla di esplicito a Lotti. Ma in realtà Savasta esponendo le problematiche della normativa ambientale si era messo a disposizione di Lotti, laddove avesse avuto bisogno di comporre una qualche commissione di studio a Roma”.

 
MAGISTRATI ARRESTATI, ACCUSE SMONTATE IN CAMBIO DI TANGENTI 
Nel frattempo proseguono le indagini nelle quali emerge che il pm Nardi avrebbe ricevuto una tangente da un imprenditore (che ha poi rivelato tutto alla magistratura) in un bar lo scorso agosto per avere in cambio un "aggiustamento delle accuse" nei suoi confronti, con l'altro pm Savasta che gli avrebbe suggerito di scappare all'estero in attesa che le acque si calmassero. Lo stesso Savasta sarebbe quello che avrebbe favorito l'imprenditore Dagostino, ex socio di Tiziano Renzi, in cambio di favori come l'incontro con Lotti. E intanto lo stesso Nardi al telefono con una donna dice: "La magistratura è una setta massonica e demoniaca".
 
MAGISTRATI ARRESTATI, M5S: LEGNINI CHIARISCA, NON DEVONO ESSERCI OMBRE SU CANDIDATO PRESIDENTE
“In questi giorni abbiamo appreso dalla stampa che nell’inchiesta che ha portato all’arresto i magistrati Savasta e Nardi viene fuori il nome di Giovanni Legnini, ad oggi candidato presidente del Pd in Abruzzo. Legnini ha fatto sapere che la grana non lo riguarda e ci accusa di attacchi strumentali, eppure – da quanto si apprende - sull’agenda di Luigi Dagostino, imprenditore indagato, appare anche il suo nome”. Così in una nota la deputata Valentina Corneli e il senatore Gianluca Castaldi del MoVimento 5 Stelle. “Ricordiamo a Legnini un paio di cose: la prima è che non siamo stati noi ad attaccarlo, ma semplicemente abbiamo preso atto di un’inchiesta raccontata da articoli di stampa chiedendo chiarimenti, doverosi sempre, e per lui che si candida alla guida della Regione ancor più necessari. La seconda è che - se ancora non l’avesse capito- il MoVimento 5 Stelle terrà sempre alta l’attenzione su questi temi. Chiediamo che sia fatta piena chiarezza e che non ci sia nessuna ombra sulla vicenda. L’Abruzzo deve scegliere i propri rappresentanti e deve sapere sempre la verità, qualunque essa sia” concludono Corneli e Castaldi del MoVimento 5 Stelle.

MAGISTRATI ARRESTATI, MACINA (M5S): LOTTI NON RICORDA, MA PD PRENDA DISTANZE - “Nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Lecce, che vede 18 indagati, tra cui gli ex magistrati di Trani, Antonio Savasta e Michele Nardi, ancora una volta spunta fuori il nome di un amico di Renzi, Luca Lotti, che secondo la stampa avrebbe incontrato il pm Savasta. Lotti dichiara di non ricordare ma noi ci aspettiamo che il Pd prenda le distanze da questo e altri fatti giudiziari che vedono coinvolte persone vicine a Renzi”, così Anna Macina, deputata pugliese del MoVimento 5 Stelle, intervenendo sul caso dell’arresto dei magistrati Savasta e Nardi. “In attesa di maggiori dettagli sull’inchiesta ci aspettiamo una presa di posizione da parte del Pd, che millanta una volontà di rinnovamento durante questa campagna congressuale. Potrebbero iniziare mostrando senso di responsabilità davanti ai cittadini”, conclude Macina.

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