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Cronache
Malaria, primo caso autoctono dal 1997. Lega: "Espellere i migranti". I dati

Bimba morta di malaria: primo caso autoctono dal 1997. Infettivologo, "Possibile malattia portata da viaggiatore"

"Se venisse confermato che il caso di malaria della bambina morta a Brescia e' autoctono e trasmesso dalla zanzara sarebbe il primo da oltre 20 anni". Lo conferma Giampiero Carosi, infettivologo dell'universita' di Brescia, secondo cui l'ipotesi piu' probabile e' che una zanzara abbia punto qualcuno infetto, magari dopo un viaggio, e poi abbia trasmesso il plasmodio alla bimba. "Il caso e' eccezionale - commenta Carosi -, l'ultima trasmissione autoctona tramite zanzara risale a 20 anni fa nel grossetano, da allora ci sono stati solo alcuni casi tramite scambio di siringhe o trasfusione. Quello che potrebbe essere successo e' che qualcuno, di ritorno da un viaggio nelle zone colpite, abbia 'portato' il plasmodio e sia stato punto da una anofele 'nostrana' che a sua volta ha punto la bambina. Qui c'e' una seconda eccezionalita', perche' le zanzare che circolano da noi non sono molto adatte a trasmettere il microrganismo, anche se in teoria potrebbero". Il caso a Grosseto risale al 1997, e a sua volta era il primo dopo 30 anni. La bambina e' stata colpita dal plasmodio di tipo falciparum, che secondo l'esperto circola sia in Africa che in Asia. "Il 90% dei casi africani e' di questo tipo, cosi' come il 30-50% di quelli asiatici. Bisogna vedere se intorno alla bambina c'e' qualcuno che ha viaggiato in un qualche paese malarico, sono indagini molto complesse, ogni anno milioni di persone viaggiano in quei paesi e ritornano in Italia".

Bimba morta malaria: Lega, espulsioni massa finti profughi

Il caso della bambina morta di malaria a Brescia viene sottolineato dalla Lega come "un fatto di una gravita' assoluta" tale da far scattare "l'allarme sanitario per il nostro Paese". "Ovviamente attendiamo i controlli sanitari per capire che cosa e' realmente accaduto a Brescia, ma il governo deve immediatamente garantire la sicurezza sanitaria per i cittadini italiani e gli stranieri che vivono regolarmente nel nostro Paese", dice Tony Iwobi, responsabile federale Sicurezza e Immigrazione della Lega Nord. "Che assicurazioni danno la Presidenza del Consiglio e i ministri dell'Interno e della Salute che le orde di finti profughi che stanno invadendo l'Italia - accusa - non stanno anche portando gravissime malattie?". "Sulla pelle della gente, specie dei bambini, non si puo' e non deve scherzare. Ora basta. Chiusura ermetica dei confini, espulsioni di massa - e' la richiesta dell'esponente leghista - e controlli sanitari a tappeto e capillari sui richiedenti asilo ancora presenti sul territorio nazionale. Non c'e' un minuto da perdere. Sveglia!".

Malaria, Italia importa in media 637 casi l'anno

L'Italia importa in media 637 casi di Malaria l'anno da paesi dove la malattia e' endemica, una cifra seconda solo a quella di Francia e Gran Bretagna in Europa. Lo afferma uno studio pubblicato quest'anno da Lancet Infectious Diseases. I ricercatori dell'universita' di Southampton hanno raccolto le segnalazioni di casi importati di Malaria tra il 2005 e il 2015, cercando di definirne la provenienza sulla base del ceppo di plasmodio, il parassita trasmesso dalle zanzare, e costruendo un database di oltre 50mila pazienti in 40 nazioni dove la malattia non e' endemica. Nel 56% dei casi, scrivono gli autori, ad 'esportare' la Malaria sono paesi dell'Africa occidentale, con rotte preferenziali che seguono quelle dei voli commerciali. Il paese che importa piu' casi e' la Francia, in media quasi 2200, seguito dalla Gran Bretagna, circa 1800, dagli Usa (1500) e dall'Italia con appunto 637 notifiche. Secondo la circolare del ministero della Salute sulla prevenzione pubblicata lo scorso dicembre nel periodo 2010-2015 i casi di Malaria notificati sono 3.633, di cui 89% con diagnosi confermata. Tra i cittadini italiani si sono riscontrati il 20% dei casi, di cui il 41% in viaggio per lavoro, il 22% per turismo, il 21% per volontariato/missione religiosa. Nel mondo, afferma l'ultima edizione del World Malaria Report, nel 2015 ci sono stati 212 milioni di casi con 429mila morti. Il 90% dei casi si e' verificato nella regione africana dell'Oms, il 7% in quella asiatica e il 2% nell'est mediterraneo.

Bimba morta di malaria: Rezza (Iss), caso criptico rarissimo

"E' un caso criptico, rarissimo". Cosi' Giovanni Rezza, medico epidemiologo e responsabile del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanita', commenta con l'AGI la morte della bimba di 4 anni di Trento, avvenuta dopo aver contratto la malaria. La bambina era in cura in un nosocomio di Brescia e sembra non fosse stata all'estero. "Criptico perche' - ha spiegato l'esperto - questa malattia viene trasmessa da un certo tipo di zanzara che in Italia non c'e' ed e' ignota allora la modalita' di trasmissione. So che la piccola non e' stata all'estero. A questo punto, occorre attendere l'indagine epidemiologica. Visto che in Italia la zanzara non esiste, la trasmissione allora puo' avvenire con contatto sangue nel sangue e quindi da qualcuno che ha gia' contratto il virus. Ma ora non sappiamo nulla sulla modalita' di trasmissione e, sottolineo, questi sono casi davvero molto rari". 

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