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Cronache
Malattie,epidemie e migrazioni siamo realmente tutelati in Italia?

In Africa nei primi sei mesi del 2018, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si sono avuti oltre 2500 persone che sono morte per malattie infettive curabili in molti casi e incurabili in altri.

Si parla di colera, febbre gialla, ebola,epatite, malaria, tubercolosi e peste, epidemie il più delle volte tenute sotto controllo, ma che uccidono e che fortunatamente sono da tempo lontane dall’Europa. Ovvio che il numero degli ammalati è molto più alto e spesso non registrabile ufficialmente ma è chiaro che il trend delle malattie epidemiche è chiaro ed esiste.

 

Malattie e Africa. Focolai concentrati soprattutto in zone di guerra

 

Epidemie che sono maggiormente concentrate in aree dove si convivono guerre,carestie e violenze. In particolare paesi come Uganda,Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Algeria e Mali vedono focolai, spesso tenuti sotto controllo, di malattie micidiali.

E, senza arrivare a demonizzare alcuno, vale la pena riflettere e trasferire queste problematiche sul tema delle grandi migrazioni dal continente africano all’Europa.

Migrazioni guidate da traffici illeciti di schiavisti africani e sostenuti in alcuni casi pure con criminalità locale, come la mafia in Italia, hanno provocato 15000 morti dal 2014 al 2017 nel Mediterraneo. Una vera e propria zona di guerra.

Numeri che fino ad ora sembravano non aver toccato le anime ipocrite e finto buonisti di quelli che ora suonano la carica contro il Governo attuale reo, secondo loro, di provare a risolvere il problema.

Aldilà dei contrasti politici nessuno ha mai parlato del tema delle malattie importate.

Malattie e Africa. Sicuri sulle malattie importate?

Sicuramente il nostro Ministero della Sanità è da tempo allertato per tenere sotto controllo gli arrivi di questa gente, per la maggior parte migranti economici, che non ‘ embrano' essere in condizioni salute drammatiche. Pero’sulle nostre coste arrivano anche i veri richiedenti asilo che scappano da fame e guerre.

E sono questi i più esposti a malattie di ogni genere.

 

Di malattie trasmissibili, di epidemie importate non se ne parla mai, quasi a voler demonizzare il rischio, ma siamo ragionevolmente sicuri che nulla possa accadere e che qualche virus micidiale possa arrivare sulle nostre coste e sfuggire agli attenti controlli? Per portare un’epidemia non sono necessarie cento persone, basta un malato.

Malattie e Africa. Italiani chiedono ragionevole sicurezza

Quello che gli italiani sono abituati a vedere dalle immagini televisive sono lunghe code di migranti coperti da teli dorati per contenere il calore che scendono dalle navi e passano un rapido check con un misuratore di febbre di un medico preposto. Poi vediamo guanti, mascherine e camici. E questo è tutto.

 

Fino ad ora nulla sembra essere accaduto. Ma siamo davvero certi che non ci sia in Italia una recrudescenza di alcune malattie che fino ad ora non esistevano, come la tubercolosi?

 

Se abbiamo fatto una campagna su tutti i media pro o contro vaccini che dovrebbero non dovrebbero essere dati ai bambini perché consideriamo rischiosa la convivenza tra bimbi vaccinati e bimbi non vaccinati come mai non ci siamo posti il problema delle centinaia di  migliaia di persone  che si muovono in totale libertà nel nostro paese?

 

La solidarietà prima di tutto. Ma già i veri dati su quanto incidono gli stranieri irregolari sulla criminalità non sono del tutto evidenti e presentati (anche se la maggior parte della popolazione carceraria è fatta da stranieri e non da italiani) sarebbe opportuno che il Ministero competente faccia chiarezza sui temi della salute.

 

Chiarezza su che? 

 

Sul fatto che, indipendentemente da come la politica riuscirà a gestire a livello europeo il fenomeno degli sbarchi, gli italiani e gli europei nella loro totalità possono stare ragionevolmente tranquilli che non rivedranno più, nel medio periodo, malattie immaginavano debellate e persino scomparse da tanto tempo.

In qualsiasi paese al mondo la conferma di buona salute è una conditio sine qua non per mettere il piede a terra. 

 

 

 

Tags:
migrantiepidemie
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