Massimo Ciancimino arrestato, scade l'indulto. Caos sul processo Stato mafia
Arrestato dalla Squadra mobile di Palermo Massimo Ciancimino. Scaduto l'indulto per detenzione di esplosivi. Problemi per il processo Stato mafia
SCADE L'INDULTO SU DETENZIONE E PORTO DI ESPLOSIVI. ARRESTATO MASSIMO CIANCIMINO
Arrestato dalla Squadra mobile di Palermo Massimo Ciancimino, su ordine della Procura diretta da Francesco Lo Voi. Ieri la prima sezione della Cassazione aveva confermato la condanna a tre anni per detenzione e porto di esplosivi, inflittagli dai giudici di Palermo. Col figlio dell'ex sindaco mafioso del capoluogo siciliano era stato condannato pure il suo amico Giuseppe Avara, che dovra' scontare due anni. Ciancimino ha infatti perso i benefici dell'indulto che gli era stato concesso per il processo sulla sparizione del tesoro del padre e dovra' scontare cosi' anche i due anni e otto mesi che gli erano stati inflitti per riciclaggio in quell'altra vicenda giudiziaria. La detenzione di dinamite fu confessata dallo stesso Massimo Ciancimino dopo il suo arresto per calunnia, nel marzo 2011: teneva nel giardino di casa una trentina di candelotti di esplosivo ad altissimo potenziale.
L'ARRESTO DI CIANCIMINO CREA UN PROBLEMA PER IL PROCESSO STATO MAFIA
Massimo Ciancimino ha lasciato gli uffici della Squadra mobile intorno alle 17 ed e' stato condotto nel carcere di Pagliarelli. Deve scontare circa 4 anni e cinque mesi, quale cumulo di pene per la detenzione di esplosivo e per riciclaggio in relazione al 'tesoro' del padre don Vito, al netto della custodia cautelare gia' subita. Un problema in piu' nel complesso percorso del processo sulla trattativa tra Stato e mafia, in cui e' uno dei capisaldi dell'accusa nella ricostruzione dei presunti accordi nel perido delle stragi del '92 e del '93. Peraltro la Procura gli contesta nel procedimento il concorso in associazione mafiosa, nonche' il reato di calunnia aggravata nei confronti dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro.