Medici di base: 45mila in pensione entro 5 anni, allarme per 14 mln italiani
Medici, allarme: 45mila andranno in pensione entro 5 anni: 14 milioni resteranno senza dottore
Sanità, nei prossimi 5-8 anni senza medico di base 14 mln italiani
I pensionamenti dei medici di famiglia che avverranno nel breve-medio periodo rischiano di privare di questa figura professionale una larga fetta della popolazione italiana. A lanciare l'allarme e' il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, che gia' da tempo denuncia questo rischio. "Siamo stufi di allarmi, analisi, fabbisogni sulle necessita' di investimenti necessari e urgenti per compensare i pensionamenti dei medici di famiglia che nei prossimi cinque/otto anni priveranno 14 milioni di cittadini di questa figura professionale - afferma Scotti - . Appare quasi ridicolo assistere al fatto che nessuna forza politica che aspira a governare il Paese proponga e si impegni sul tema dell'assistenza territoriale, della cronicita' e della non autosufficienza in un Paese che, per caratteristiche demografiche, avra' soprattutto bisogno di un'assistenza medica domiciliare, residenziale e di prossimita'".
"Forse bisognera' per paradosso pensare che senza nuovi giovani tanto vale destinare le risorse dei contratti al prepensionamento/rottamazione dei medici di medicina generale - continua Scotti - . Vista la totale mancanza di programmazione che riguarda la sanita' e soprattutto l'assistenza territoriale facilitiamo il compito a chi silenziosamente vuole distruggere noi e il SSN. Dopo anni di denunce non ci resta che la massima provocazione e quindi esca allo scoperto chi (partito, uomo politico, funzionario di stato o regionale) ha il coraggio di sedersi a un tavolo del genere per destinare le somme e i costi del nuovo e dei futuri ACN direttamente all'ente previdenziale e conseguentemente rottamare la medicina di famiglia. Almeno i cittadini sapranno da subito cosa li aspetta ovvero l'avvio allo sfasciacarrozze del servizio sanitario nazionale". "Per poter continuare a garantire ai cittadini italiani il diritto di essere curati tutti nello stesso modo devono essere garantiti investimenti economici sul numero e sulla qualita' della formazione dei medici di medicina generale, sul personale sanitario e amministrativo nei nostri studi, sulle tecnologie - sottolinea Scotti - A questo punto la figura e la presenza del medico di medicina generale appare impotente per promuovere il vero cambiamento e allora, coraggio, chi vuole rottamare la medicina di famiglia si faccia avanti a viso scoperto e non come un ladro che ruba a piccole quantita' per non essere scoperto. Ormai il buco e' evidente e le impronte si cominciano a vedere. Noi non vogliamo essere dei complici silenziosi ne' peggio omertosi anche perche' ci sentiamo, insieme ai cittadini, le vittime di tanta superficiale approssimazione. " conclude Scotti. "In Lombardia - sottolinea Fiorenzo Corti, segretario regionale della Fimmg Lombardia - la situazione e' gia' drammatica: soprattutto nei piccoli centri i medici di famiglia mancano gia' e da mesi. Con l'entrata in vigore dell'accordo integrativo regionale firmato pochi giorni fa da FIMMG, SNAMI, SMI e altri un medico di famiglia potra' in alcuni casi avere fino a 2000 assistiti, ma questo non sara' sufficiente. Ci auguriamo - conclude Corti - che il prossimo governo affronti il problema in modo serio. Nel frattempo, in campagna elettorale sembra che il nostro allarme non sia raccolto da nessuno".