Mettere subito in libertà Cesare Battisti? - Affaritaliani.it

Cronache

Mettere subito in libertà Cesare Battisti?

Giacomo Costa

Secondo Paolo Ferrero e altri, scopo della detenzione è la rieducazione. Ma Cesare Battisti, se non lo fosse già stato prima dei suoi omicidi, ora lo è perfettamente. Dunque a norma della nostra Costituzione, dovrebbe essere messo subito in libertà: senza neppure la parvenze di servizi sociali, mere foglie di fico, inflitti a Tanassi, a Previti, a Berlusconi...

Ci sono credo due difficoltà in questa argomentazione, che rinviano aa altrettante difficoltà della Costituzione:

1) può commettere dei reati o addirittura delitti terribili anche una persona pienamente educata, istruita, laureata, inserita in un circuito professionale, ecc. (Vedi il terzetto sopra.) La teoria pauperistica della delinquenza adottata nella nostra Costituzione è profondamente sbagliata; come dubbia mi pare anche la teoria dell´efficacia redentiva della pena: secondo la quale la detenzione comportando sofferenza farebbe maturare l´animo dei carcerati.

2) la Costituzione pone la rieducazione come UNO degli obiettivi della detenzione, non l´unico.

L´argomentazione di Ferrero & co. è perciò logicamente errata. Resta il problema che questi obiettivi, retribuzione e rieducazione, possono essere reciprocamente incompatibili. Resta il fatto che molta gente sente profondamente l´esigenza che i delinquenti siano puniti. Non voglio sostenere, come fanno Paolo Ferrero e altri, che alla base di questo sentimento ci sia esclusivamente un primitivo bisogno di vendetta. Noto invece che per molta gente l´esigenza che un delinquente sia punito è l´accesso principale al concetto di giustizia. Mi pare estremamente pericoloso sottovalutarlo o frustrarlo.

Il nostro sistema giudiziario e penale non soddisfa questa esigenza. La gente si sente presa in giro, e qualche volta, lo confesso, la facilita' con cui i delinquenti vengono rimessi in liberta', o addirittura neppure perseguiti, turba anche me. E` su questo che puo' far leva un politico non necessariamente lui stesso barbarico, ma scaltro.