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Cronache
Migranti, il caso del pm di Catania al Csm; Vaticano insorge

Le polemiche sul ruolo delle Ong nei soccorsi in mare ai migranti finiscono all'attenzione del Csm. E' stato il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini, a rendere noto che il Comitato di presidenza vagliera' quanto affermato in alcune interviste dal procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro. Durissimo il commento dell'Osservatore Romano sulla vicenda: "Non bastano gli orrori della guerra, gli stenti di fughe interminabili, i rischi del mare aperto, lo sfruttamento economico e sessuale. Sulla pelle dei migranti sta emergendo un ennesimo scandalo: il sospetto, che purtroppo non sembra totalmente privo di fondamento, di una manipolazione a fini economici e politici anche delle operazioni di salvataggio". Ma Beppe Grillo torna all'attacco su facebook: "Massimo rispetto per il procuratore Zuccaro che denuncia un fatto gravissimo: ONG che potrebbero essere state finanziate dai trafficanti, oggi il Ministro della Giustizia e il Ministro dell'Interno minimizzano o mettono in dubbio questo allarme. Ma in che razza di paese viviamo?". A difesa delle Ong interviene invece la presidente della Camera Laura Boldrini: "Ong finanziate da trafficanti? Salvare le vite in mare e' un dovere, chi non lo fa commette un reato". Gettare ombre "su chi salva vite umane, senza avere evidenze, e' una cosa grave e irresponsabile". Nel frattempo, l'apertura di una pratica a tutela di Zuccaro e' stata chiesta dal consigliere laico Pierantonio Zanettin: "Il procuratore di Catania e' magistrato serio e riservato e non merita certamente di essere lasciato solo in queste ore di fronte agli attacchi della politica, che pare non condividere le sue ipotesi investigative, eretiche rispetto alla narrativa ufficiale del fenomeno della immigrazione". Mentre il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ribadisce l'invito a non generalizzare ("bisogna fare le indagini: se qualcuno va punito va punito"), e chiarisce che "se la procura di Catania ha necessita' di ulteriori supporti per l'attivita' di indagine il ministero e' assolutamente a disposizione", un sondaggio Ixe'-Agora' rivela che solo il 34% degli italiani ha fiducia nelle Ong, la bufera sulle presunte responsabilita' di queste ultime non accenna a placarsi. Per il vice presidente della Camera, Luigi De Maio, "le dichiarazioni del procuratore di Catania lanciano un allarme gravissimo: dice di avere le certezze di rapporti tra scafisti e alcune Ong ma di non poter utilizzarle come prove. La nostra proposta e' di modificare la legge per consentire alla Procura di utilizzare quelle intercettazioni come prove per un processo. Questo non vuol dire che tutte le Ong sono coinvolte - ammette Di Maio - E' la reazione che secondo me e' sbagliata".

Via facebook interviene anche il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: "Inaccettabile l'intimidazione dei ministri Orlando e Minniti ai danni del procuratore di Catania. Se Orlando vuole 'le prove' dei torbidi legami tra Ong e scafisti, legga i rapporti Frontex o dell'intelligence. Il governo la finisca di attaccare i magistrati che con coraggio vogliono far luce su questa oscura vicenda e si schieri dalla parte della legalita'". Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama, che sta svolgendo da settimane un'indagine conoscitiva sul controllo dei flussi migratori e sull'impatto delle attivita' delle Ong, sottolinea di assistere "con preoccupazione" alle polemiche sulle Ong: "Leggo alcune dichiarazioni scomposte e funzionali solo agli interessi propagandistici di chi le rilascia. Chiedo di fermare questa spirale dannosa" e "invito tutti ad aspettare le conclusioni del nostro lavoro per poter sviluppare dopo una discussione anche serrata ma responsabile e costruttiva". E il segretario della Lega, Matteo Salvini, lancia sui social l'hashtag in favore del procuratore: "Finalmente un giudice che ha il coraggio di indagare sul business dell'immigrazione. Governo e giornalisti lo attaccano, #iostoconZuccaro". Intanto da Gorizia la notizia che il sindaco ha deciso di dirottare gran parte dei 145.500 euro assegnati dallo Stato al Comune per la presenza di profughi sul territorio a beneficio di progetti per dare lavoro a 30 disoccupati goriziani.

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