Migranti, il Papa: "Dio vuole le nostre mani per soccorrerli"
Migranti, grido di dolore di Bergoglio a cinque anni dalla visita a Lampedusa: "L'appello all'umana responsabilità ci riguarda tutti"
Papa Francesco, riprendendoil monito del profeta Amos ("Voi che calpestate il povero e sterminategli umili. Ecco, verranno giorni in cui manderò la fame nel paese;fame di ascoltare le parole del Signore"), dà voce a tutto il suodolore per la condizione dei migranti: "Il monito del profeta Amosrisulta ancora oggi di bruciante attualità. Quanti poveri oggi sonocalpestati! Quanti piccoli vengono sterminati! Sono tutti vittime diquella cultura dello scarto che più volte è stata denunciata. E traquesti non posso non annoverare i migranti e i rifugiati, checontinuano a bussare alle porte delle Nazioni che godono di maggiorebenessere".
Bergoglio, celebrando all'Altare della Cattedra nella Basilicavaticana alla presenza di un gruppo di rifugiati, ricorda il viaggio aLampedusa: "Cinque anni fa, durante la mia visita a Lampedusa,ricordando le vittime dei naufragi, mi sono fatto eco del perenneappello all'umana responsabilità: 'Dov'è il tuo fratello? La voce delsuo sangue grida fino a me', dice Dio. Questa non è una domandarivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno dinoi'. Purtroppo - si addolora Bergoglio - le risposte a questoappello, anche se generose, non sono state sufficienti, e ci troviamooggi a piangere migliaia di morti".
Il Papa punta il dito contro i troppi silenzi: "Ineffetti, dovrei parlare di molti silenzi: il silenzio del sensocomune, il silenzio del 'si è fatto sempre così', il silenzio del'noi' sempre contrapposto al 'voi'. Soprattutto, il Signore ha bisognodel nostro cuore per manifestare l'amore misericordioso di Dio versogli ultimi, i reietti, gli abbandonati, gli emarginati". E, attingendoal Vangelo del giorno, il Pontefice riflette sull' atteggiamentoipocrita di quanti non sono disposti a 'sporcarsi le mani': "Si trattadi una tentazione ben presente anche ai nostri giorni, che si traducein una chiusura nei confronti di quanti hanno diritto, come noi, allasicurezza e a una condizione di vita dignitosa, e che costruisce muri,reali o immaginari, invece di ponti".
Bergoglio rivolge chiama in causa i governanti della terra: " Seguiamocon attenzione il lavoro della comunità internazionale per risponderealle sfide poste dalle migrazioni contemporanee, armonizzandosapientemente solidarietà e sussidiarietà e identificando risorse eresponsabilità".