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Cronache
Migranti, la chiusura dei porti? Unica arma per colpire l'ipocrisia dell'Ue

Chiudere i porti italiani alle navi delle Ong straniere che stanno facendo la spola tra le coste della Libia ormai con un'intensità insostenibile è, probabilmente, l'unica chance per il nostro Paese di salvarsi da un'invasione epocale e soprattutto di dare un forte schiaffo all'ipocrisia dell'Europa tutta.

MIGRANTI, IL LIMITE È RAGGIUNTO

Solo negli ultimi tre giorni ben 15.000 persone di varia umanità e condizione sono sbarcati: uomini, donne, bambini, ustionati, malati , affamati. Certamente non tutti sono nella condizione di rifugiati richiedenti asilo politico, in molti casi sono solo alla ricerca (comprensibile), di migliori condizioni di vita. Oggi, un'altra nave della Royal Navy, la Marina Inglese scarica nel porto di Brindisi oltre 500 personeUna storia senza fine.

MIGRANTI, SUI PORTI CHIUSI SILENZIO DI DESTRA E SINISTRA

Nell'assordante silenzio, su questa opzione di chiusura dei porti, sia da parte della destra sia da parte della sinistra, l'Italia sta continuando il suo calvario in ambito europeo'Italia eroica', ha detto Jean Claude Junker presidente della Commissione Europea nel vertice di ieri a Berlino. E stop. Peccato che il nostro premier Paolo Gentiloni abbia ricevuto solo tanti sorrisi e grandi pacche sulle spalle e una manciata di astratte promesse. Forse soltanto nel prossimo vertice di Tallin riusciremo ad avere finanziamenti (leggasi carità) per sostenere l'ondata e tacitare le democratiche coscienze europee.

MIGRANTI. ITALIA UNICO PAESE CON ACCORDI CONCRETI CON LA LIBIA

L'Italia è l'unico Paese che davvero sta portando avanti accordi concreti con la Libia: dalla restituzione delle motovedette, ad accordi di istruzione e formazione in loco, a garante di accordi tra le tribù locali per mandare aiuti a fronte di controlli sulle partenze, ma è chiaro che da sola non potrà mai farcela. Ed allora ora più che mai occorre, senza se e senza ma, chiudere i porti ai 'taxi stranieri'.

MIGRANTI, L'IPOCRISIA PELOSA DI GERMANIA E FRANCIA

È questa l'unica arma per stanare l'ipocrisia pelosa di tutti, Germania e Francia in testa. Come se non bastasse la confusione già esistente vale la pena informare che la Cisl, il sindacato cattolico, per bocca del suo capo Anna Maria Furlan, pensa ad un altro progetto: recuperare tutte le donne straniere vittime di violenza, di prostituzione, di schiavitù. Come se su questo tema già leggi adeguate non ci fossero.

MIGRANTI, IL PROGETTO INUTILE DELLA CISL

Lodevole ma inutile, magari utile a rifare un po' l'immagine di un sindacato che non riesce da tempo a tutelare i propri iscritti da ristrutturazioni, legge Fornero e ridimensionamenti di carrozzoni statali. Carrozzoni che il sindacato stesso ha contribuito a mantenere in rianimazione continua. 'Vorrei che il nostro paese si distinguesse in questa battaglia' dichiara il capo della Cisl. Ma come, gentile Furlan, non le sembra sufficiente quello che stiamo facendo in questo momento storico per la solidarietà e l'accoglienza?. Pensare un poco anche ai vostri tesserati senza riempire un tavolo già abbastanza complesso sarebbe già un obiettivo meritorio per un sindacato senza idee e poco innovativo. Ma probabilmente questo è l'ennesimo esempio del vizio tutto italico di chi, seduto in poltrona, sostiene la solidarietà a parole e la 'caccia' serenamente  sulle spalle degli altri.

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