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Cronache
Ong, Frontex, coop, Ue, politica, pm. Tutto ciò che non va nel caos migranti

L'industria della carità. Il libro della giornalista Valentina Furlanetto, uscito nel 2013, si chiamava così e metteva a nudo in maniera precisa e puntuale opacità e contraddizioni del mondo delle ong. Ora che in molti puntano il dito contro le ong in relazione al dossier migranti, Valentina Furlanetto parla con Affaritaliani.it di tutto quanto non funziona nel Mediterraneo ma anche, e soprattutto, a terra.

Valentina Furlanetto, lei ha anticipato, e di parecchio, il tema delle ong. Che idea si è fatta di questa gigantesca polemica circa i presunti rapporti tra alcune di queste ong e i trafficanti di esseri umani?

Di sicuro non posso essere tacciata di benevolenza nei confronti delle ong visto che le avevo messe sullo scranno degli imputati in un momento in cui parlarne era più di un tabù. Il mio era un libro controcorrente ma puntuale nel quale raccoglievo testimonianze, raccontavo di sprechi e spese esagerate per marketing e stipendi. Ma spiegavo anche in modo chiaro che le ong non sono tutte uguali. Alcune pubblicano i bilanci e sono del tutto trasparenti, altre invece non lo fanno. Alcune sono molto efficaci nel raggiungere gli obiettivi delle loro missioni, altre invece non lo sono per niente. Questo preambolo per dire che invece in questo caso mi pare che politici, e non solo, accusino in maniera aperta un intero mondo senza avere prove concrete e senza fare nomi e cognomi.

Quindi ora si trasforma in "avvocato" delle ong?

Non mi faccio nessun problema a indicarne le opacità. Ma ritengo che questa vicenda sia stata cavalcata in maniera oscena e trattata in maniera molto scomposta. Lo stesso pm, Zuccaro, si è spinto a valutazioni prettamente politiche come quando ha detto in audizione al Senato che l'Italia non può accogliere così tanti immigrati. Vorrei ricordare che a Trapani un suo collega ha aperto un'indagine a carico di una ong precisa. Penso che anche a Catania esistano, eventualmente, gli stessi strumenti giudiziari per far parlare gli atti. Ma al momento vedo molta poca sostanza a fronte di molto rumore. Arrivo a chiedermi se non ci sia una regia dietro tutto questo.

Sbaglia chi parla di business dell'accoglienza?

Non sbaglia ma manca clamorosamente il giusto bersaglio. L'accoglienza a terra è in certi casi scandalosamente vicina al business ma è gestita da soggetti del tutto diversi da chi fa soccorso in mare. Insomma, non vedo proprio il nesso con le ong. Proprio in questi giorni, per esempio, sono state arrestate 15 persone in provincia di Cosenza per sfruttamento del lavoro dei richiedenti asilo. Li pagavano meno di due euro all'ora incassando anche dallo Stato il denaro di competenza. Non dimentichiamoci poi il Cara di Mineo o il cpa di Cona, vicino a Venezia. Il business esiste ma è a terra e viene gestito da alcune entità benevole che si spacciano per umanitarie ma che in realtà ogni tanto si rivelano associazioni per delinquere. In Libia stiamo pagando la guardia costiera che è spesso collusa con i trafficanti. Zuccaro ha fatto secretare parti della sua audizione ma pare che anche lui abbia parlato di questi aspetti. Si tratta di un tema esplosivo di cui non si parla perché Minniti sta cercando di chiudere un accordo con la Libia. Il problema, in caso di accordo, sarà poi vedere chi sarà il controllore e il controllato.

Tornando a quanto accade in mare, come vanno valutate le accuse di Frontex alle ong?

Nell'ultimo periodo mi pare ci sia la tendenza a prendere quanto scrive Frontex come la Bibbia. Nel report tanto citato dai nostri politici si parla comunque di "conseguenze non desiderate" e non di collusione. Bisognerebbe in realtà chiedersi che cosa abbia fatto e che cosa stia facendo Frontex. La realtà è che non fa più soccorsi, a fronte di un budget lievitato in maniera più che significativa, passando da 143 a 302 milioni di contributi, con 400 dipendenti impegnati a stilare rapporti. Insomma, è il tipico carrozzone europeo e mi stupische molto che il Movimento 5 Stelle, sempre impegnato a criticare le istituzioni europee che stritolano i contribuenti italiani, prenda quanto dice Frontex come il Vangelo. Su questo argomento le classiche alleanze si sono stravolte e mi pare sia in corso una guerra tra bande politiche.

Nessuna ombra sulle attività delle ong in mare?

Qualcosa che non va probabilmente esiste. Magari una tra le ong tedesche avrà stravolto il suo mandato confondendo l'attivismo con il favoreggiamento. E' una cosa che accade di continuo ovunque, in tutti i nostri confini. Anche a Como la Caritas ha denunciato alcuni volontari che fanno da passeur per i migranti. Bisogna poi individuare il confine tra buona e cattiva fede. Però non si possono lanciare accuse a caso "al mondo delle ong". E' un'espressione che non significa nulla. Le responsabilità, ove ci fossero, sono individuali e non si può mettere tutto insieme come invece si sta facendo. Ma sentire parlare di collusione è abbastanza assurdo. I numeri delle ong sono pressoché pubblici, dire che qualcuno li ha chiamati non significa nulla. Ancora meno dire che quel qualcuno parla in arabo. Insomma, non vedo proprio la pistola fumante, neanche mezza pistola. Quindi, si fa benissimo a indagare e ad andare a fondo per accertare eventuali responsabilità. Ma bisogna, appunto, indagare e non andare in tv o sui giornali rischiando che chi guarda o legge confonda delle opinioni per dei fatti.

Le ong danno fastidio a Frontex?

Le ong non si ritireranno dal mare perché stanno supplendo alla totale assenza delle istituzioni europee. Ricordo che la sede di Frontex si trova a Varsavia. E' una cosa condizionante, la sede di un'istituzione incide sulla sua politica. Come per l'Italia incide la vicinanza al Vaticano, per Frontex incide la posizione nel cuore del blocco dei paesi di Visegrad. Infatti le posizioni di Fabrice Leggeri sul tema migranti sono molto vicine a quelle dei governi di paesi come Polonia e Ungheria.

Un altro punto delicato sono i finanziamenti. Si sta facendo per esempio molta polemica sui soldi che alcune ong avrebbero preso da Soros.

Per le ong i finanziamenti sono privati. Piuttosto trovo scandaloso che Frontex riceva finanziamenti pubblici da tutti i cittadini europei per non fare nulla. Mi stupisce anche che Salvini sia stato al Cara di Mineo, a suo tempo inaugurato da Maroni come "luogo esempio per l'Europa". Alla fine invece è diventato uno Stato nello Stato con un consorzio che ha intascato 100 milioni in tre anni. o stessa cito Soros nel mio libro. Però, andiamo, Soros è un personaggio molto più sofisticato di come lo dipinge la Lega. E in ogni caso, ribadisco, non si può parlare di "ong" trattandole come un corpo unico. Vanno presi i singoli bilanci e verificate l'efficienza e la destinazione dei soldi ricevuti. Per esempio, voglio spendere una parola per Medici Senza Frontiere: so che hanno rifiutato soldi dall'Europa, tanti soldi. Li trovo molto coerenti e non personalistici. Al contrario Save the Children, che non c'entra con i soccorsi in mare, è stata presentata come un modello perché "vecchia e stimabile". In realtà Save the Children nelle spese è molto sbilanciata sul marketing. La cosa importante comunque è la trasparenza. Io credo sia giusto che chi finanzia sappia come vengono spesi i suoi soldi. Così come i cittadini europei dovrebbero essere indignati per il fallimento di Frontex, da loro finanziata.

twitter11@LorenzoLamperti

Tags:
migrantiongbusinessfrontex
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