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Cronache
Migranti, Serraj a Gentiloni: navi italiane in acque libiche

Navi italiane in acque libiche per contrastare il traffico di esseri umani: e' la richiesta che il premier libico Fayez al-Serraj ha avanzato ufficialmente a Paolo Gentiloni nell'incontro di questa mattina a palazzo Chigi. Richiesta alla quale il nostro premier ha immediatamente offerto sponda, definendo "necessario" l'impegno italiano in acque libiche.

La richiesta di al-Serraj, ha spiegato il presidente del Consiglio alla stampa, "e' attualmente all'esame del nostro ministero della Difesa, le scelte saranno valutate dalle autorita' libiche e con il Parlamento italiano. Ma se valuteremo la possibilita' di rispondere positivamente, come credo necessario, puo' rappresentare un punto di novita' molto rilevante per il contrasto al traffico di esseri umani".

L'incontro di oggi a palazzo Chigi ha, insomma, tutta l'aria di essere la risposta italiana all'intesa firmata ieri all'Eliseo dallo stesso Serraj e dal generale Haftar alla presenza del presidente francese Emmanuel Macron. Intesa che prevede un cessate il fuoco fra le fazioni contendenti ed elezioni politiche nel 2018 e che e' stata citata dallo stesso Gentiloni nel corso della conferenza stampa: "MI auguro - ha detto - che produca risultati importanti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi".

Il premier ha tenuto a sottolineare che "far compiere passi avanti alla stabilizzazione della Libia e' sempre stato un nostro obiettivo. Il comunicato di ieri ci offre binari su cui lavorare e ci auguriamo che su questi binari si possa costruire. Sappiamo che non sara' un percorso semplice ma siamo fiduciosi che lavorando insieme si possano cogliere risultati. Se si fanno passi avanti in Libia - ha aggiunto - il primo dei Paesi europei a esserne felice e' l'Italia". Tornando alla richiesta dial-Serraj di un sostegno tecnico con nostre unita' navali italiane in acque libiche, Gentiloni ha detto che una decisione in tal proposito dell'Italia "puo' rappresentare un punto di novita' molto rilevante per il contrasto al traffico di esseri umani".

Il premier ha anche rivelato di aver avuto stamani una telefonata con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, la quale gli ha assicurato la volonta' di moltiplicare l'impegno economico tedesco in Libia per finanziare le attivita' di Oim e Unhcr e i progetti delle comunita' locali impegnate nel contrasto ai trafficanti di esseri umani. Merkel ha anche espresso pieno sostegno all'Italia sul principio di redistribuzione dei richiedenti asilo tra i Paesi Ue come segno concreto di solidarieta' ai Paesi in prima linea. Serraj, da parte sua, ha assicurato che "c'e' la volonta' di intraprendere un percorso comune, un percorso politico che fornisca un quadro per arrivare a elezioni presidenziali e parlamentari nel piu' breve tempo possibile. Occorre fare ogni sforzo - ha aggiunto - perche' si riesca a far tornare le persone e gli sfollati al proprio Paese". Intanto, pero', arriva una doccia gelata per l'Italia dalla Corte europea di giustizia che, se da una parte, ha dato il via libera a procedure piu' snelle per la concessione dell'asilo ai rifugiati, dall'altra, ha stabilito che anche in presenza di una emergenza migratoria vale il regolamento di Dublino III, secondo cui il migrante deve aspettare il riconoscimento di rifugiato nel Paese dove e' stato accolto.

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