Cronache
Migranti: Ue denunciata all'Aja per le morti in mare

Unione europea denunciata alla Corte penale internazionale dell'Aia per crimini contro l'umanità nella gestione dei migranti
Un gruppo di avvocati internazionali depositerà oggi una denuncia contro l'Unione europea alla Corte penale internazionale dell'Aia per crimini contro l'umanità nella gestione dei migranti. Lo scrive il quotidiano spagnolo El Pais, secondo cui i legali assicurano di essere in possesso di "prove che coinvolgono la Ue, i funzionari e i rappresentanti degli Stati membri" che avrebbero commesso "crimini contro l'umanità" per aver lasciato in mano alla Libia la riduzione del flusso migratorio dall'Africa verso l'Europa.
La denuncia, scrive El Pais, si basa su dichiarazioni pubbliche degli stessi funzionari Ue, ma anche su documenti interni di organismi comunitari, che secondo i giuristi dimostrerebbero la responsabilità europea come “parte di una politica premeditata per contenere i flussi migratori dall'Africa attraverso la rotta del Mediterraneo centrale dal 2014 a oggi". Nelle 242 pagine di denuncia alla Corte dell'Aia, gli avvocati scrivono che la Ue e i suoi raappresentanti "non hanno commesso personalemente i delitti, tuttavia erano a conoscenza della natura illegale e criminale degli atti e delle omissioni che possono costituire un crimine dinanzi alla giurisdizione della Corte Internazionale e dello Statuto di Roma". Tali violazioni sarebbero state "concepite, organizzate e favorite", pur conoscendone "le conseguenze letali".
Gli avvocati calcolano che tra gennaio del 2014 e luglio del 20917, almeno 14 mila 500 migranti sono morti nel Mediterraneo. Tra il 2016 e il 2018, più di 40 mila persone sono state intercettate e trasferite con la forza nei centri detenzione libici. "Tutte le nostre azioni si basano sul diritto europeo e internazionale - è la replica di un portavoce della Commissione europea - la nostra priorità è sempre stata e continuerà ad essere quella di proteggere le vite e garantire una dignità per le persone sulle rotte migratorie". Da Bruxelles si afferma anche che il dialogo con le autorità libiche si concentra "sul rispetto dei diritti umani per migranti e rifugiati", nonché nella difesa delle alternative alla detenzione "per porre fine alla detenzione sistematica e arbitraria di migranti e rifugiati in Libia".