Muore avvelenato dai sicari pagati dalla compagna: 4 arresti a Misterbianco
Misterbianco, paga un killer per uccidere il compagno: arrestata dopo 15 anni dai carabinieri la donna mandante dell’omicidio, il pentito ha parlato
Paga un killer per uccidere il compagno, arrestata dopo 15 anni dai carabinieri
Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Luciano Cavallaro fanno luce su un delitto avvenuto 15 anni fa, la morte di un imprenditore catanese che sembrava essere legata a cause naturali. Vittima Santo Giuffrida, 45 anni.
Non morì per infarto, ma fu avvelenato: la compagna arrestata con i sicari a Misterbianco
Secondo quanto raccontato dal collaboratore l'uomo morì in seguito ad una iniezione velenosa e per soffocamento. Una morte voluta dalla compagna dell'imprenditore: Barbara Bregamo, 43 anni, arrestata a ammessa ai domiciliari assieme a Alfio Maugeri di 44 e Antonio Zuccarello, 51 anni, questi ultimi ritenuti gli esecutori del delitto. In manette anche Francesco Giuseppe Indorato, 49 anni, che - secondo quanto ricostruito - nel gennaio 2001 a Misterbianco accoltellò l'imprenditore che riuscì miracolosamente a scampare all'agguato.
Avvelenato dai sicari pagati dalla compagna: 4 arresti a Catania
Il collaboratore di giustizia ha raccontato ai magistrati della procura di Catania di aver avuto l'incarico dalla donna di uccidere il proprio compagno, un compito che Cavallaro dice di avere affidato ad un suo conoscente, cioè Indorato, che accoltellò Giuffrida all'interno del suo garage condominiale, ma l'uomo riuscì a sopravvivere. Un anno dopo, però, la donna chiese nuovamente a Cavallaro di uccidere il compagno. Per quel 'lavoro' pagò 20mila euro e acquistò all'uomo anche una Bmw.
Ucciso 15 anni fa a Catania, parla pentito: arrestata compagna
Era la notte tra il 9 ed il 10 dicembre 2002 e grazie alla complicità della donna, sia Cavallaro che Maugeri e Zuccarello entrarono nell'abitazione di Giuffrida e dopo avergli somministrato una iniezione velenosa lo soffocarono. La donna inscenò la morte naturale e per 15 anni non se ne seppe piu' nulla. Fino alle dichiarazioni di Cavallaro.
I carabinieri per trovare delle conferme alle clamorose rivelazioni del collaboratore si sono serviti di una serie di intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e di videoregistrazione ottenendo dei riscontri. Tuttavia per indurre gli indagati a commentare la vicenda e' stato escogitato uno stratagemma, lasciano sulla loro autovettura un foglio di carta con una frase: "sacciu comu tu e i to cumpari affucasturu u masculu di l'amica di Luciano 15 anni fa". Ed effettivamente una delle persone coinvolte nell'indagine dopo aver ricevuto il biglietto avrebbe rivelato ad un amico: "Sedici anni fa abbiamo fatto un omicidio, io ed altri due"