Omeopatia per l’otite, muore a 7 anni. Donati gli organi
Atti inchiesta alla procura di Urbino, si farà l'autopsia. Ok dei genitori alla donazione degli organi. Il nonno: "Denunceremo il medico"
Omicidio colposo. Questa l'ipotesi di reato che si profila nell'inchiesta sulla morte di Francesco, il bambino di 7 anni morto oggi nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona per le complicanze di un'otite bilaterale curata con l'omeopatia. Gli atti di indagine, che al momento sono ancora carico di ignoti, sono stati trasmessi per competenza dalla procura di Ancona alla procura della Repubblica di Urbino.
Due giorni prima di essere trasferito ad Ancona infatti, il bimbo, che viveva con la famiglia a Cagli (Pesaro Urbino) era stato visitato a domicilio dal medico omeopata che lo aveva in cura: il reato quindi si sarebbe consumato nel Montefeltro. Non ancora disposta l'autopsia, che aiutera' a far maggiore chiarezza su tempi e modalita' del decadimento clinico del bambino. Gli eventuali indagati (oltre alla posizione dell'omeopata c'e' da valutare anche quella dei genitori) avranno la possibilita' di nominare periti di parte per partecipare all'esame, anche se il nonno del bambino ha fatto sapere che il medico verrà subito denunciato.
I genitori del bambino "hanno congiuntamente dato il consenso al prelievo degli organi". L'annuncio è stato dato dalla coordinatrice regionale ai trapianti, la dottoressa Francesca De Pace. "La scelta di donare gli organi e di darne comunicazione - ha spiegato - riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Il loro gesto generoso salverà altre vite".
"Ringraziamo moltissimo questi genitori per la scelta della donazione - ha aggiunto il direttore del Centro nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa - che testimonia, oltre alla loro generosità e all'attenzione verso i piccoli pazienti in attesa di organi, anche la fiducia nel sistema sanitario e nei medici che hanno preso in carico il loro figlio".