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Cronache
Senegalese ucciso, "il migrante che dichiara guerra all'Italia va espulso"
“Guerra totale contro l’Italia”, queste sono le vere e proprie minacce che il portavoce della comunità senegalese di Firenze pronuncia con cattiveria e rabbia verso delle telecamere dopo il drammatico omicidio di un senegalese a Firenze. Torniamo alla realtà di questi giorni. Torniamo al tragico omicidio del senegalese Idy Diene ucciso a colpi di pistola da Roberto Pirrone 65enne fiorentino. Una Firenze straziata dalla mano di un folle, con simpatie partigiane ed antifasciste. Ma la sinistra antagonista, quella violenta ed insensata dei centri sociali ha trovato l'occasione, da sciacalli della vita umana, per gettarsi a peso morto sulla vittima e strumentalizzare il suo cadavere. Contro il razzismo ed il Fascismo, anche se a muovere la mano di Pirrone è stato il suo sentire da compagno. Il capoluogo toscano è stato straziato dalla violenza rossa, la stessa che in questi giorni è stata portata a galla, da parte delle colonne de Il Giornale, per le sue liste di proscrizione realizzate in Emilia Romagna. Al grido di: "Making Emilia Red Again".
 
In questo marasma si muovono le parole di Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese a Firenze, città di cui è stato consigliere comunale. All'indomani del violento omicidio ha invocato la "guerra totale" contro l'Italia. Per questo motivo sottoscrivo le parole di Magdi Cristiano Allam che chiede di "revocare la cittadinanza italia a Pape Diaw". L'africano, candidato nel 2013 al Senato della Repubblica con il partito Sinistra e Libertà, davanti ai microfoni di Repubblica Tv ha dichiarato: "No, no, no, no, qualcosa non va. Questa volta faremo casino, ve lo dico. Ci sarà casino questa volta. Non sarà nulla di pacifico questa volta. Sarà una guerra totale in questo Paese. Sarà una guerra totale in questo Paese”. Lo stesso tono usato durante una conversazione con il giornalista Giuseppe Cruciani, all'interno della trasmissione radiofonica La zanzara. Sempre colpa dei fascisti, colpevoli pronti per ogni evenienza anche se a sparare è un discendente del marxismo e dello stalinismo.
 
Il tutto mentre il 6 marzo un centinaio di africani hanno preso d'assalto il centro storico di Firenze. Fiorire divelte, impalcature comunali distrutte, panico tra la cittadinanza ed una camionetta dell'Esercito costretta a fuggire. Dobbiamo ristabilire l'ordine, impedire che la follia strangoli il nostro Paese. Torniamo alle parole di Allam: "Se un cittadino italiano afferma pubblicamente la volontà di usare la violenza contro lo Stato, commette il reato di 'istigazione a delinquere' e va sanzionato a norma di legge. Se un cittadino italiano commette il reato di 'alto tradimento' e di 'istigazione a delinquere', incitando alla mobilitazione violenta una massa di persone chiaramente identificate tra i suoi connazionali di origine, commette il reato di 'insurrezione armata' e 'guerra civile'. Nell'attesa che la Magistratura intervenga e valuti con la massima serietà l’insieme di questi reati, chiedo al Governo italiano di revocare la cittadinanza italiana conferita ad uno straniero che ha pubblicamente e concretamente dimostrato di non amare l’Italia, di additare l’Italia come un nemico, di istigare alla violenza contro l’Italia, di promuovere la guerra civile sobillando masse di stranieri contro l’Italia". Nel glorioso stivale non c'è spazio per chi incita alla distruzione del nostro, amato, Paese. Quella è la porta il biglietto di sola andata per il Senegal, da galantuomini quali siamo, lo paghiamo noi. A mai più.
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