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Cronache
Omicidio Niccolò: omonimo dell'assassino sbattuto erroneamente in prima pagina

Rasul Bisultanov, (nell'allitterazione francese Rassoul Bissoultanov) omonimo dell'assassino di Niccolò Ciatti ma totalmente innocente ed estraneo ai fatti, tuona contro coloro che hanno sbattuto le sue fotografie sulle prime pagine dei giornali, esponendolo a insulti e minacce di ogni genere.

Noi di affaritaliani abbiamo pubblicato le foto - vere - dei due ceceni scarcerati amici dell'assassino di Niccolò, ma ci siamo ben guardati dal fare lo stesso con le foto di Rasul Bisultanov, trovate su instagram e su facebook, e che ci hanno subito insospettiti per la mancata coincidenza fra le date di nascita.

Rasul, omonimo dell'assassino di Niccolò Ciatti, vive infatti in Cecenia ed è nato nel 1995, a differenza del ragazzo detenuto a Lloret de Mar, nato nel 1993 e residente a Strasburgo dove ha richiesto asilo politico. A trarre in inganno più o meno tutti, quelle foto in tenuta da combattimento - anche il giovane omonimo pratica lotta libera. Ma gli scenari di sfondo alle foto erano inequivocabilmente ceceni e non vi era nulla che lasciasse ipotizzare una residenza a Strasburgo. Vi erano inoltre parecchi altri omonimi di Rasul Bisultanov, fotografati su facebook in scenari inerenti la lotta libera, che a quanto pare è uno sport molto popolare in Cecenia. In questi giorni, tuttavia, il ragazzo è stato esposto a insulti di ogni tipo, offese, minacce, e l'accostamento a un omicidio efferato è stato un autentico trauma per questo poveretto catapultato suo malgrado alla ribalta, senza aver fatto alcunché di male.

Intervistato su Repubblica da Gerardo Adinolfi, Rasul appare affranto.

"Hanno sbagliato persona, sono stato insultato e le mie foto sono state pubblicate ovunque [...] Io non sono colpevole. Non conosco l'assassino di Niccolò, ho un amico che vive in Francia ma non conosco nessun altro Rasul. [...]Vivo in Cecenia. Non sono colpevole e porterò tutti davanti alla legge".

Sono anche nate varie pagine facebook contro di lui, con le sue fotografie rubate dagli account instagram e facebook e corredate di didascalie spesso razziste, e sempre infamanti. La viralità veicolata dai social network è tale che è facilissimo ritrovarsi dalla sera alla mattina da innocente persona per bene a mostro colpevole di reati gravissimi e imperdonabili. Auguriamo al povero Rasul di tornare presto alla normalità, malgrado sia estremamente difficile visto che ormai le sue foto hanno fatto il giro del mondo. Tanto che il ragazzo ha appunto dichiarato di voler fare causa a chi l'ha diffamato sul web e sui giornali.

Forse un po' di attenzione in più prima di gettarsi a capofitto a pubblicare foto di innocenti esponendoli alla gogna pubblica non avrebbe guastato.

Tags:
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