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Cronache
Ong e scafisti, Medici Senza Frontiere: "Nessun legame. Frontex? Ha fallito"

"Non abbiamo nessun tipo di contatto con trafficanti di esseri umani. Il livello di questo dibattito è vergognoso". Tommaso Fabbri, capo missione di Medici Senza Frontiere in Italia, si sfoga in un'intervista ad Affaritaliani.it sul tema che da qualche giorno domina la scena: i presunti rapporti tra ong e scafisti.

Tommaso Fabbri, che cosa sta succedendo? Ci aiuta a capire su che cosa state litigando?

Tutto è nato nel dicembre 2016, quando è uscito un articolo del Financial Times che con un bel titolone parlava di "ong colluse con i trafficanti" basandosi su un report di Frontex. Noi abbiamo reagito in maniera molto forte ed è subito arrivata una rettifica chiesta da Frontex nella quale la collusione è stata ritrattata. Dopo di che è uscito il rapporto annuale di Frontex. Un'uscita accompagnata da parole piuttosto forti del direttore Fabrice Leggeri, il quale è tornato a parlare del ruolo delle ong. Si è parlato di ong come "pull factor", vale a dire fattori di attrazione, per il traffico di esseri umani. Una cosa assurda. Non capiamo perché il focus principale di Frontex e dell'Europa sembra essere l'attività delle ong e non quello di salvare vita e creare corridoi umanitari sicuri. Poi tutto è precipitato dopo l'intervento del procuratore di Catania e adesso l'intera vicenda si è politicizzata.

Dall'esterno sembra che nelle acque del Mediterraneo ci siate da una parte voi e dall'altra Frontex. Due entità che sembrano darsi fastidio piuttosto che aiutarsi. E' così?

Vale la pena ricordare che Medici Senza Frontiere è sceso in mare nel 2015. Abbiamo deciso di farlo per reagire al constatato fallimento di Frontex con il tragico naufragio del 18 aprile quando sono morte circa 900 persone. Lì abbiamo capito che non potevamo più stare a guardare. Medici e infermieri si sono improvvisati marinai e abbiamo iniziato a contribuire al salvataggio di vite (circa 500 mila in tutto) perché l'Europa non lo stava e non lo sta facendo.

Quindi il passo di andare in mare le ong non lo hanno fatto, come sostiene qualche politico, per un proprio tornaconto?

Non si può lasciare la gente morire in mare. Per noi era ed è un problema grandissimo. La sola cosa che l'Europa ha messo in piedi dal 2015 a oggi è l'operazione Sophia e l'aumento esponenziale del budget a disposizione di Frontex. La politica europea sembra essere solo quella di esternalizzazione e militarizzazione delle frontiere. Invece di pensare ai motivi per i quali delle persone mettono a rischio la propria vita per scappare dall'inferno della Libia, dove violenze, stupri e omicidi sono all'ordine del giorno, si punta il dito sulle ong.

Avete l'impressione di dare fastidio?

Non so se diamo fastidio a Frontex, ma bisognerebbe chiedersi qual è l'obiettivo dell'Europa. Si vuole guardare quello che fanno le ong e agire in contrasto ai principi umanitari oppure si vuole rispettare la convenzione di Ginevra firmata da tutti gli Stati dell'Unione Europea? Con gli accordi bilaterali con Libia e Niger mi pare che quest'ultima possibilità non venga nemmeno presa in considerazione da questa Europa miope e incapace, oppure non interessata, di tenere in conto quanto accade a terra in Libia e non solo.

Torniamo all'inchiesta di Catania: avete mai avuto contatti con trafficanti?

Non abbiamo nessun tipo di contatti con i trafficanti. Parliamo solo con nostri colleghi che operano in Libia. Noi salviamo vite in mare.

Le "conseguenze involontarie" dell'azione delle ong di cui parla Frontex esistono oppure no?

Tutta questa vivenda viene usata per scopi politici che sono evidenti. Qui si dovrebbe solo sottolineare che ci sono persone che provano a fare qualcosa che Europa e Stati membri non fanno. Il nostro lavoro dovrebbe essere solo apprezzato.

Perché MSF non riporta le persone indietro in Libia?

La Libia non è un luogo sicuro dove le persone soccorse in mare possano essere riportate. Le navi di soccorso sono legalmente obbligate a sbarcare le persone salvate in un posto sicuro. MSF lavora a stretto contatto con la Guardia Costiera Italiana che è responsabile del coordinamento dei soccorsi in mare e che indica il porto sicuro dove effettuare lo sbarco.

C'è però chi dice che le ong lucrano sul fenomeno dei migranti e si fanno allusioni ai finanziamenti che percepite. 

Medici Senza Frontiere è il massimo della trasparenza. Lavoriamo in 66 paesi il mondo. Il nostro budget mondiale è di quasi un miliardo. Nella zona vengono spesi tra i 9 mila e gli 11 mila euro al giorno. Basta fare due conti. Non vorremmo spendere i soldi a due passi dall'Europa ma ne siamo costretti perché non ci sono altri tipi soluzioni. A parte le ong e la Guardia Costiera non c'è nessuno che opera un'azione di salvataggio pro attivo.

Il procuratore di Catania Zuccaro sostiene che tra le ong non ci siano solo filantropi e parla di contatti diretti con i trafficanti.

La magistratura deve fare il suo lavoro e noi lo rispettiamo. Poi bisogna chiarire quando si parla nella propria veste pubblica oppure si esprime un'opinione da privato cittadino perché poi si rischia di dire qualche inesattezza. Noi siamo comunque pronti a rispondere su tutto. Allo stesso tempo ci fa comunque piacere notare che ci sono anche altri procuratori che sostengono non esistano informazioni sui presunti rapporti tra ong e trafficanti.

Zuccaro ha espresso il sospetto che ci siano ong che spengono i transporter delle proprie navi per rendere inosservabili le proprie rotte.

Medici Senza Frontiere non lo fa nella maniera più assoluta. 

Il procuratore ha detto che l'Italia non può accogliere tutti i migranti. E' d'accordo?

Questa è un'opinione personale che resta un'opinione personale. Io ho un parere diverso ma vorrei ricordare che in tutta questa vicenda si sta parlando di ricerche e salvataggio e non di accoglienza. Sicuramente l'accoglienza in Italia ha diversi tipi di problemi ed è un argomento complesso. Ma, appunto, è un altro argomento. E invece mi pare che spesso si tenda a mettere tutto nello stesso calderone.

Come le sembra l'atteggiamento della politica italiana in questa vicenda?

Mi pare che il dibattito intorno a questa storia sia veramente basso. Siamo inondati dalla superficialità. Siamo indignati per questa campagna perché ne va non solo della nostra reputazione ma anche della vita delle persone.

twitter11@LorenzoLamperti

Tags:
ongscafistimedici senza frontiere
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