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Cronache
Meluzzi grave per ischemia, Bassetti ironizza: caduta di stile professionale
Matteo Bassetti

Bassetti vs Merluzzi, non è il caso di infierire sopratutto con chi attualmente non può difendersi. Il commento 

Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
    •    di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l'indipendenza della professione;
    •    di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona cui con costante impegno scientifico, culturale e sociale ispirerò ogni mio atto professionale;
    •    di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l'eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute;
    •    di non compiere mai atti finalizzati a provocare la morte;
    •    di non intraprendere né insistere in procedure diagnostiche e interventi terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non proporzionati, senza mai abbandonare la cura del malato;
    •    di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno e su un'informazione, preliminare al consenso, comprensibile e completa;
    •    di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell'autonomia della persona;
    •    di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita;
    •    di affidare la mia reputazione professionale alle mie competenze e al rispetto delle regole deontologiche e di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
    •    di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciproco rispetto;
    •    di prestare soccorso nei casi d'urgenza e di mettermi a disposizione dell'Autorità competente, in caso di pubblica calamità;
    •    di rispettare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che osservo o che ho osservato, inteso o intuito nella mia professione o in ragione del mio stato o ufficio;
    •    di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della professione. 

Ho volutamente riportare il giuramento che i medici devono fare per esercitare la loro professione, perciò arrivo subito al punto.  Di solito non è mio costume inserirmi in critiche che potrebbero in qualche modo ledere le persone, ma questa volta mi sono molto risentito per le parole del Prof. Dott. Matteo Bassetti, nei riguardi del Prof. Dott. Alessandro Meluzzi che è stato ricoverato per una ischemia celebrale e pubblicate su X: “Ma non era radio #novaxche diceva che ictus, ischemie e infarti venivano solo ai vaccinati?

Il Prof. Bassetti dovrebbe sapere che ictus, ischemie celebrali e infarti colpivano anche prima del COVID 19, senza i suoi vaccini, inoltre non è elegante che un medico, che ha aderito al giuramento di Ippocrate, faccia ironia sulla salute di un “collega” indipendentemente dalle convinzioni in merito a farmaci e quant'altro: debbo per forza ricordarLe che il tutto si basa: “secondo scienza e coscienza”?

LEGGI ANCHE: Covid, casi raddoppiati in 4 settimane: aumentano ricoveri e decessi

Dato che sono curioso, Prof. Bassetti, Le riporto queste poche righe: “Il morbo dei dottori.  La strana storia di Ignàc Semmelweis (1818-1865)” racconta la storia dell’uomo che ha rivoluzionato la medicina col semplice gesto di lavarsi le mani, prassi che a metà Ottocento non era condivisa dal personale medico. La storia di Semmelweis, nel libro di Sherwin B. Nuland, racconta la storia di un’intuizione, in principio osteggiata dalla medicina ufficiale, che salvò milioni di vite”.

Quando un medico nel XIX secolo scoprì che lavarsi le mani salvava la vita (fanpage.it)Probabilmente alcune intuizioni non si possono paragonare alla scoperta del Dott. Semmelweis, ma a volte le cose semplici sono le più risolutive e, all'epoca, per capire che dovevano lavarsi le mani i detentori della medicina ufficiale ci misero diversi decenni. Signori e Signore medici per favore esercitate la vostra professione concentrati sui problemi dei pazienti, di guerre psicologiche e reali ne abbiamo più che a sufficienza e non è il caso di infierire sopratutto con chi attualmente non può difendersi. Littera enim occidit spiritus autem vivificat – Le parole scritte uccidono, lo spirito rende vivi (San Paolo, seconda lettera ai corinzi, 3.6 - Vulgata). 
 

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