Palasharp: Sala, Majorino e Salvini risolvano subito la vergogna

SALA, MAJORINO, SALVINI: E' IL MOMENTO DI INTERVENIRE SULLA VERGOGNA PALASHARP

E' il momento di smettere di parlare e di agire. La vergogna del Palasharp di Milano va risolta. Subito. Non è possibile che a Milano, in quella che si autodefinisce spesso a ragione come la "capitale europea" d'Italia, l'illegalità prosperi e crei delle vere e proprie eclaves all'interno del suo territorio cittadino. Come documentato da Claudio Bernieri su Affaritaliani.it, l'ex palazzetto teatro di molteplici eventi sportivi e musicali fino alla sua chiusura nel 2011 è diventato un covo di criminalità, degrado, spaccio e prostituzione.

Il 30 aprile 2011, dopo 26 anni di onorato servizio, il vecchio gestore è stato sfrattato dal Comune. Ma non è mai subentrato nessuno e l'edificio è rimasto abbandonato al totale degrado. Nel corso degli anni si sono succedute diverse ipotesi sulla sua futura destinazione. Prima si era parlato della possibile costruzione di una nuova moschea, dopo un bando vinto dalle Associazioni Islamiche milanesi, ma alla fine non se n'è fatto nulla. 

In attesa della demolizione, le strutture interne erano state smantellate e gli ingressi messi in sicurezza, ma ciò non ha impedito che si creasse un micromondo di illegalità e degrado all'interno. Come già visto in altre città italiane, da Macerata a Roma, una struttura abbandonata è diventata preda di criminali extracomunitari, con tante ragazze italiane, come Desirée, che ne diventano vittime per ottenere una dose di droga.

Gli abitanti del quartiere continuano a richiedere la bonifica del Palasharp e un progetto di rilancio che potrebbe, oltre che garantire finalmente sicurezza, anche riqualificare l'intera area. Cosa per ora non accaduta. Ora però non si può più rinviare. Bisogna intervenire con decisione e forza. Al Palasharp di Milano così come in tante altre situazioni in giro per il Paese. Caro Sala, caro Majorino, caro Salvini, è il vostro momento e vostro dovere. Bene usare le ruspe per le ville dei Casamonica, ma ora vanno messe in moto anche altrove.