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Cronache
Palermo,14 arresti per corruzione e truffa aggravata ai danni dello stato

Corruzione: appalti Provveditorato opere pubbliche, 14 misure

Vasto giro di tangenti nel settore degli appalti pubblici. Eseguite diverse misure cautelari nei confronti di pubblici ufficiali e imprenditori. Scattata all'alba un'operazione della polizia di Stato di Palermo in esecuzione a numerose misure cautelari, emesse dal gip, su richiesta della procura della Repubblica, nei confronti di imprenditori e di Funzionari della pubblica amministrazione, per corruzione, falso in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato. Le indagini nell'ambito del blitz "Cuci e scuci", hanno avuto inizio dalla denuncia di un imprenditore edile, imbattutosi in una richiesta di tangenti da parte di alcuni funzionari pubblici in servizio presso il Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche, per la ristrutturazione edile di una scuola elementare nella provincia di Palermo. Quattordici le misure cautelari disposte, fra cui quattro arresti, che hanno coinvolto anche funzionari pubblici. E' il risultato delle indagini della Sezione "Anticorruzione" della Squadra mobile di Palermo, che ha registrato un sistema corruttivo nel settore degli appalti per opere pubbliche e che ha interessato l'importante distretto ministeriale deputato a veicolare rilevanti fondi pubblici.

Magistrati e investigatori parlano di "stratificato sistema corruttivo nel settore degli appalti per le opere pubbliche" con al centro imprenditori e alcuni funzionari pubblici in servizio presso il Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche, oggi arrestati. Quattro i funzionari in manette (Carlo Amato, Antonio Casella, Claudio Monte e Francesco Barberi), altri due sono stati sospesi per un anno, otto gli imprenditori raggiunti da una interdittiva che gli impedirà per diverso tempo di avere a che fare con la pubblica amministrazione per forniture e lavori. Sotto osservazione i lavori per la realizzazione o la ristrutturazione di immobile per le forze dell'ordine, vigili del fuoco, Agenzia delle intrate, scuole, università e chiese. Per chi indaga dunque, negli uffici del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche di Sicilia e Calabria, era stato "allocato" un "sodalizio criminoso" che la "coraggiosa denuncia" di un imprenditore, come sottolineano dalla polizia di Stato, ha permesso di far saltare, con il consolidato quadro di complicità e affari. Un sistema collaudato, dunque, di cui una leva era il ricorso al cottimo fiduciario, che prevedeva il 'ristoro' della mazzetta pagata dagli imprenditori ai dipendenti infedeli, attraverso un aumento delle somme corrisposte per i lavori mediante varianti e interventi ad hoc.

PALERMO: ARRESTI PALERMO, SCATTA PER LA PRIMA VOLTA LA "SPAZZACORROTTI"

Scatta per la prima volta a Palermo, e tra le prime volte anche a livello nazionale, la legge "Spazzacorrotti'" introdotta di recente in Italia. Con i 14 arresti eseguiti all'alba di oggi nel capoluogo siciliano dove sono stati fermati anche 4 funzionari del Provveditorato opere pubbliche, scatta anche per otto imprenditori la legge 'Spazzacorrotti'. Si tratta di un provvedimento cautelare che prevede la misura del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per almeno un anno. Come scoperto dall'inchiesta coordinata dal Procuratore aggiunto Sergio Demontis, gli imprenditori pagavano tangenti che corrispondevano al 2-3% del valore del finanziamento. Attraverso spese fittizie l'imprenditore riusciva a recuperare quanto speso per la mazzetta. A fare scattare l'indagine è la denuncia di un imprenditore, che si è rifiutato di pagare la tangente per la ristrutturazione edile di una scuola elementare nella provincia di Palermo.

Arresti domiciliari per i quattro ingegneri Provveditorato interregionale

I quattri ingegneri del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche sono stati sottoposti agli arresti domiciliari; un architetto e un assistente geometra alla misura della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio per la durata di 12 mesi. Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi (recentemente introdotta dalla legge Spazzacorrotti, la 3 del 2019) per otto imprenditori, titolari di altrettante imprese operanti nel settore edilizio e con sede nelle provincia di Palermo, Enna, Messina, Agrigento. L'indagine ha ricostruito episodi corruttivi relativi ad appalti pubblici per lavori di ristrutturazione effettuati ad istituti scolastici siti nella provincia di Palermo (Casteldaccia) ed in altre province siciliane (Enna e Catania), un immobile sito a Palermo, confiscato alla criminalità organizzata ed adibito ad alloggio di servizio in uso alle forze dell'ordine e un altro immobile a Capaci da adibire a Stazione dei carabinieri, con annessi alloggi di servizio. L'ambito investigativo toccato dall'indagine riguarda principalmente appalti pubblici finanziati con fondi del ministero Infrastrutture e Trasporti - in particolare per l'edilizia scolastica - o di altri enti o ministeri, stanziati per lavori di ordinaria o straordinaria manutenzione di immobili dello Stato, utilizzati per fini istituzionali o di pubblica utilità.

I funzionari pubblici nello svolgimento delle loro funzioni negli appalti e in particolare quelle di Responsabile unico del procedimento, direttore del lavori, direttore operativo, progettista, responsabile della sicurezza, ispettore di cantiere, erano soliti pretendere tangenti e altre utilità, ai rappresentanti delle imprese appaltatrici. Il sistema corruttivo si basava essenzialmente su due aspetti: il pagamento del 2-3% dell'importo complessivo del finanziamento statale, consentendo all'imprenditore di recuperare l'importo della tangente, attraverso l'inserimento di voci di spese fittizie o maggiorate nei documenti contabili, predisposti dai pubblici ufficiali: stato di avanzamento lavori, certificato di pagamento e perizia di variante, che diventavano, così, la merce di scambio utilizzata come controprestazione alla mazzetta. Altra utilità conseguita dai pubblici ufficiali era costituita dal rimborso di spese di missioni non effettuate o parzialmente falsificate: lucravano sui rimborsi spesa dovuti per il carburante e i pasti fruiti in quanto erano gli imprenditori ad ospitarli nelle auto e ad omaggiargli i pranzi, nonostante presentassero richiesta di rimborso. La complessa indagine nasce dalla denuncia dell'imprenditore edile alla Squadra mobile di Enna. Le indagini sono state condotte poi dalla Squadra mobile di Palermo, con intercettazioni, videoriprese, acquisizione ed di documentazione amministrativa che hanno permesso di cogliere in diretta il passaggio delle mazzette.

Ecco gli appalti nel mirino dei funzionari infedeli

Nel dettaglio questi i reati contestati e gli appalti pubblici al centro dell'operazione anti corruzione "Cuci e scuci" della Squadra mobile di Palermo, con al centro alcuni funzionari del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche: Edilizia Scolastica, tentata corruzione, in riferimento all'appalto della scuola primaria "Piraino" a Casteldaccia (Palermo), importo del finanziamento 250 mila euro, aggiudicato con un ribasso del 46,544% per un importo complessivo di 153.577 euro; corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, in riferimento all'appalto dell'istituto scolastico comprensivo "Ansaldi", di Centuripe (Enna), importo del finanziamento 159 mila euro, aggiudicato con un ribasso del 43,50%, per l'importo di 89.906 euro; corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio per l'appalto di Centuripe limitatamente alla fornitura degli infissi della scuola. Corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio per la prima tranche dell'appalto della Scuola " Pirandello", della frazione di Villadoro, a Nicosia (Enna), importo del finanziamento pari a 187 mila euro, aggiudicato con un ribasso del 43,978%. Corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio l'appalto dell'edificio scolastico Istituto comprensivo "Ungaretti" a Sant'Alfio (Catania), importo del finanziamento 234 mila euro, aggiudicato con un ribasso del 41,789% per un importo di 133.572 euro. Corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio per la seconda tranche dell'appalto della Scuola "Pirandello", a Villadoro di Nicosia, importo del finanziamento 170 mila euro, aggiudicato con un ribasso del 44,129% per un importo di 98.514,72 euro. Altri uffici pubblici: Corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio in relazione ai lavori sull'appartamento di Palermo, affidato dall'Agenzia nazionale dei beni sequestrati all'Arma dei carabinieri, per esigenze alloggiative, importo stanziato a 22 mila euro, aggiudicato con affido diretto e con ribasso per la somma di 16.120,46 euro. Corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio in riferimento all'appalto sull'immobile a Capaci, da adibire a Stazione dei Carabinieri ed annessi alloggi di servizio, importo del finanziamento 500 mila euro, aggiudicato con ribasso del 39.50%, per un importo di 384.874,93 euro.

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