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Cronache
Papa Francesco all’Ilva di Genova: il buon imprenditore non è uno speculatore

Ilva, Papa Francesco: arrivato a Genova, prima tappa all'Ilva

 

Giunto in aereo all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, dove lo hanno accolto il cardinale Angelo Bagnasco, il sindaco Marco Doria e altre autorita', Papa Francesco ha subito raggiunto in automobile lo stabilimento Ilva, per l'atteso incontro con il mondo del lavoro. Allo stabilimento, Papa Francesco e' stato accolto dal commissario di Governo per l'Ilva, Piero Gnudi. 

 

Ilva, Papa Francesco: chi pensa di risolvere crisi licenziando e' commerciante

 

"Chi pensa di risolvere licenziando la gente non e' un buon imprenditore, e' un commerciante: oggi vende la sua gente, domani la sua stessa dignita'". Questo il monito lanciato da Papa Francesco all'Ilva di Genova, un gigante della siderurgia oggi in ginocchio. "Un imprenditore - ha detto - soffre se deve licenziare. E da questa sofferenza nascono spesso buone idee per limitare i licenziamenti".

 

Ilva, Papa Francesco: l'obietivo è lavoro per tutti, non reddito e basta

 

"L'obiettivo non e' il reddito per tutti ma il lavoro per tutti. Si va in pensione all'eta' giusta, non basta dare un assegno dello Stato, che da' da mangiare ma non da' dignita'". Lo ha affermato Papa Francesco nell'intervento allo stabilimento dell'Ilva. "Un assegno statale mensile che ti faccia portare avanti la famiglia non risolve il problema", ha spiegato Francesco. "Senza lavoro - ha spiegato - si puo' sopravvivere ma senza il lvoro non c'e' dignita'. La scelta e' tra sopravvivere e vivere e ci vuole il lavoro per tutti".

 

Ilva, Papa Francesco: speculatori e norme contro operai e imprenditori onesti

 

"Gli imprenditori onesti e i lavoratori stiano attenti con gli speculatori e anche con le leggi che qualche volta li favoriscono". Sono parole di Papa Francesco all'Ilva. "Non c'e' buona economia - ha detto - se non ci sono buoni imprenditori che hanno responsabilita' per le persone e per l'amnbiente".

"Bisogna temere - ha gridato Francesco - gli speculatori e non gli imprenditori, che ce ne sono tanti bravi, ma certe volte il sistema politico senmbra incoraggiare chi specula sul lavoro, e non chi crede nel lavoro, partendo dall'ipotesi che gli imprenditori siano speculatori, mentre proprio questi ultimi trovano i mezzi per eludere i controlli". "Regolamneti e leggi pensate per i disonesti finiscono per penalizzare gli onesti e ce ne sono tanti e sono i piu' svantaggiati da queste politiche", ha osservato il Papa citando Luigi Einaudi che disse: "milioni di individui lavorano producono nonostante tutto quanto possiamo inventare per molestarli, e' una vocazione che li spinge non solo la sete di guadagno". Secondo Francesco, "con la speculazione l'econmia perde molto e perde i volti: e' un'economia astratta, non si vedono le persone da licenziare, da tagliare. Diventa un'economia spietata e senza volto". 

Ilva, Papa Francesco: lavoro sia riscatto e mai ricatto

"Mi viene di rispondere con un gioco di parole, il lavoro oggi non e' sempre risacatto sociale ma ricatto sociale". Con queste paroel Francesco ha rispoposto a una lavoratrice. Il Papa ha racconttao in proposito la vicenda di una giovane alla quale avevano proposto un accordo molto penalizzante dicendole: "se non ti sta bene vai ppure via, guardi che c'e' una coda di altre persone che aspettano questo posto". E poi la storia di "un altro che viene licenziato a giugno e ripreso a settembre". Secondo Francesco, per un imprenditore "e' importante roconoscere le virtu' dei lavoratori e delle lavoratrici". "Bisogno di fare il lavoro bene, va fatto bene". "Pensare che si lavori bene perche' si e' pagati e' grave disistima - ha scandito - che nega la dignita' del lavoro, che i nizia proprio con il alvorare bene per la dignita' del lavoro". 

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