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Cronache
Papa Francesco fa 5 anni. Ratzinger: "Tra 2 pontificati continuità interiore"

Papa Francesco "compie" 5 anni di Pontificato. Secondo te il bilancio è positivo?
 

Papa Francesco fa 5 anni. Ratzinger: "Tra 2 pontificati continuità interiore"

"Tra i due pontificati c'e' una continuita' interiore". Cosi' il Papa emerito Benedetto XVI sul magistero di Papa Francesco, del quale domani ricorre il quinto anno dall'elezione. Ratzinger scrive una lettera al prefetto della Segreteria per la Comunicazione mons. Dario Vigano' in occasione della presentazione della collana 'La teologia di Papa Francesco' (edita dalla Lev).

"Plaudo a questa iniziativa - scrive Benedetto XVI - che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi".
   Nella lettera personale inviata al Prefetto della Segreteria per la Comunicazione, il Papa Emerito ringrazia di aver ricevuto in dono gli undici libri scritti da altrettanti teologi di fama internazionale che compongono la collana curata da don Roberto Repole, presidente dell'Associazione Teologica Italiana. "I piccoli volumi - aggiunge Benedetto XVI - mostrano a ragione che Papa Francesco e' un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano percio' a vedere la continuita' interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento". Durante l'evento, il nuovo responsabile editoriale della Libreria Editrice Vaticana, fra Giulio Cesareo, ha precisato che sono in corso trattative con editori di tutto il mondo. Fino a ora, sono stati siglati accordi per la distribuzione della collana in inglese, spagnolo, francese, portoghese, polacco e romeno.

Papa Francesco: 5 anni di Pontificato, non strategie ma discernimento

Un Papa riformatore che "non crede in soluzioni pret-a-porter", che pero' "mette mano alle cose e scioglie i nodi uno a uno", che non segue "una strategia definita a tavolino" ma "procede per discernimento, apre gli occhi, tocca le ferite, ascolta... e prende le sue decisioni in cappella e non in 'ufficio'. Alcune scelte, anche importanti, le fa non perche' 'programmate', ma perche' avvertite necessarie nella sua preghiera personale". Cosi' Civilta' Cattolica, in un editoriale sui 5 anni di pontificato, in uscita sabato 17 marzo. "L'obiettivo di Francesco - si legge nell'editoriale, anticipato dalla stessa rivista - e' stato quello di avviare le riforme interne alla Curia, ma non quello di portarle tutte e subito a compimento. L'umilta' gli impedisce di immaginare se stesso come il 'Don Chisciotte' della riforma, che 'e' come pulire la Sfinge d'Egitto con uno spazzolino da denti', per usare una sua immagine eloquente". Francesco "'mette mano' alle cose e scioglie i nodi uno a uno, nei limiti del possibile. Chi invece si immaginava un deus ex machina donchisciottesco puo' rimanere deluso. Il Papa sa che si possono fare errori e ha l'umilta' di riconoscerlo e di provare altre strade. Poi 'testa' la bonta' dei processi in corso e si consulta. Per questo esiste il gruppo dei cardinali, il cosiddetto 'C9'. Ma Francesco non crede in soluzioni pret-a-porter. Non vi ha mai creduto. La riforma si sta compiendo passo passo. Per dirla in altro modo: generalmente parlando, si puo' affermare che questo e' un pontificato di semi. La quantita' di semi che esso sta spargendo e' ampia e maggiore rispetto a quella del primo raccolto". Il pontificato di Francesco, continua Civilta' Cattolica, "e' un pontificato di discernimento spirituale". Francesco "ha nel discernimento il cuore della sua proiezione nella storia. Il discernimento di Bergoglio e' quello ignaziano: sebbene esso si compia nell'ambito del cuore, dell'interiorita', la sua materia prima e' sempre l'eco che la realta' quotidiana riverbera in quell'intimita'. E' un atteggiamento interiore che spinge a essere aperti a trovare Dio dovunque Egli si faccia trovare, e non soltanto in perimetri gia' noti e ben definiti. Soprattutto, non teme l'ambiguita' della vita e l'affronta con coraggio".

In questi 5 anni, si sottolinea, il Pontefice "non ha seguito una strategia definita a tavolino, non ha applicato un 'piano quinquennale' astratto e teorico. Come si e' detto, egli procede per discernimento, apre gli occhi, tocca le ferite, ascolta... e prende le sue decisioni in cappella, non in 'ufficio'". Da qui deriva anche "la sua capacita' di sorprendere, ma anche la sua capacita' di tirare dritto". Francesco, "come tutti i Papi, ha generato resistenze fuori e dentro la Chiesa". Chiesa che "deve scendere per strada, sporcarsi e magari ferirsi. Le resistenze attaccano e contrastano questa visione della Chiesa" ma "quel che colpisce e' che, mentre fino a oggi l'opposizione era in buona sostanza 'grammaticalmente' corretta, cioe' capace di criticare azioni del pontefice in carica salvaguardandone pero' la figura e il ministero, adesso invece essa spesso appare del tutto 'sgrammaticata', cioe' non in grado di parlare il linguaggio ecclesiale, e persino divisiva su questioni decisive quali l'autorita' ecclesiastica o la liturgia. Cio' ha coinvolto persino alti prelati e ha comportato l'intervento della Sala Stampa della Santa Sede per correggere interpretazioni errate. In un caso grave e' dovuto intervenire lo stesso Pontefice. A cio' si aggiunge anche l'uso di fake news diffuse da una fitta rete di blog e social media che pure si dichiarano 'cattolici'". Inoltre, scrive la rivista dei gesuiti, "non esiste una 'Chiesa di Francesco': la Chiesa e' la Chiesa cattolica. E ogni Papa ne e' il capo, ma anche il figlio. La Chiesa oggi e' certamente 'in uscita', a causa del 'terremoto' lento ma costante che questo Papa ha provocato con i suoi messaggi e i suoi gesti. E lo ha fatto soprattutto rinunciando del tutto, anche simbolicamente, alle vestigia imperiali che il pontificato ha ereditato nel tempo". Infine un terzo ambito di rilievo e' la "diplomazia evangelica" che vede Francesco "come l'unico vero leader morale del mondo". "La diplomazia di Francesco e' frutto di una visione del mondo che ha almeno due capisaldi: il fatto che mai nulla si possa dare per perso nei rapporti tra popoli, Stati e nazioni; e l'attitudine a capovolgere la prospettiva tra centro e periferie". "Che cosa bisogna attendersi per il futuro da questo pontificato?", si domnanda Civilta' Cattolica. "Lo capiremo nel corso del tempo, perche', come diceva il poeta Antonio Machado: Se hace camino al andar (Il cammino si apre strada facendo)".

Papa Francesco: 5 anni di Pontificato. Gesuiti, cambiamento irreversibile

"La Chiesa vive un cambiamento continuo, perche' e' in cammino con la storia degli uomini. Ogni Pontefice ha avuto un influsso sui suoi tempi. Francesco risponde al movimento impresso dal Concilio Vaticano II, e in questi cinque anni ha dato vita a un itinerario di riforme guidate dal discernimento spirituale, che e' il vero motore del pontificato". Lo scrive Civilta' Cattolica nell'editoriale sui 5 anni di Papa Francesco. "Proprio l'attitudine al discernimento e' stato oggetto di 'resistenze' e ostilita', in un cammino che pero' appare deciso e irreversibile". Secondo la rivista dei gesuiti, "e' possibile identificare tre ambiti di particolare rilievo nei quali il Pontefice ha agito in maniera molto incisiva: la sinodalita', la conversione del papato e la diplomazia evangelica che fa di Francesco una figura di riferimento morale nel mondo". "Certamente - continua l'articolo - siamo davanti a un pontificato di ampia seminap: i frutti sono gia' arrivati, ma altri bisogna attenderne nel futuro". "La vera grande domanda - cinclude l'articolo - che vive pulsante al cuore del pontificato di Francesco e' questa: come annunciare il Vangelo oggi a chiunque, qualunque sia la sua condizione esistenziale?".

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