Papa Francesco rimprovera un ragazzo: "Non essere egoista"
"Il Papa e' di tutti". Per questo Francesco ha rimproverato con le parole "non essere egoista!" un ragazzo che al momento dei saluti allo Stadio di Moreila lo stava trattenendo tenendogli, anzi tirandogli, la mano destra per attirarlo verso di se'. Il movimento del giovane ha fatto sbilanciare il Pontefice che ha rischiato tra l'altro di schiacciare un giovane in sedia a rotelle al quale voleva dare la sua attenzione in quel momento e che si e' poi chinato a baciare. La scena, che e' stata ripresa dal Centro Televisivo Vaticano e poi postata su Twitter, rischia ora di diventare virale.
Papa: "Come sperare se narcos rapiscono i ragazzi" - Come si pu' sperare se "ci troviamo esposti continuamente alla perdita di amici e di familiari nelle mani del narcotraffico, delle droghe, di organizzazioni criminali che seminano il terrore?". Sono parole di Papa Francesco nell'incontro con i 100 mila giovani a Morelia. Il Papa ha fatto cosi' allusione alla tragedia del rapimento e uccisione ndei 43 studenti l'anno scorso. "E' difficile - ha poi aggiunto - sentirsi la ricchezza di una nazione quando non si hanno opportunita' di lavoro dignitoso, possibilita' di studio e di preparazione, quando non si vedono riconosciuti i diritti e questo finisce per spingere a situazioni limite. E' difficile sentirsi la ricchezza di un luogo quando, per il fatto che sono giovani, li si utilizza per scopi meschini seducendoli con promesse che alla fine nono sono tali".
Ai ragazzi il Papa ha pero' assicurato che "non e' vero che l'unico modo di vivere, di essere giovani e' lasciare la vita nelle mani del narcotraffico o di tutti quelli che la sola cosa che stanno facendo e' seminare distruzione e morte". "Gesu' non ci chiederebbe mai di fare i sicari", ha affermato. "E' grazie a Lui che possiamo dire che non e' vero che l'unico modo di vivere per i giovani qui sia nella poverta' e nell'emarginazione; emarginazione dalle opportunita', emarginazione dagli spazi, emarginazione da formazione ed educazione, emarginazione dalla speranza". Dunque, ha scandito il Papa, "malgrado tutto questo, non mi stanco di ripeterlo: voi siete la ricchezza del Messico. Non pensate che vi dica questo perche' sono buono, o perche' sono un esperto, no, cari amici, non e' cosi'. Vi dico questo, e ne sono convinto, sapete perche'? Perche' come voi credo in Gesu' Cristo. Ed e' Lui che rinnova continuamente in me la speranza, e' Lui che rinnova continuamente il mio sguardo. E' Lui che continuamente mi invita a convertire il cuore. Si', amici miei, vi dico questo perche' in Gesu' ho incontrato Colui che e' capace di accendere il meglio di me stesso".