Perseguitavano compagna disabile, accusa di stalking per “Bulli”
Roma, 2 minorenni da oltre un anno perseguitavano con insulti e violenze una compagna con disabilità intellettiva. L'avvocato Pini: “Urge una legge specifica"
Dopo anni che i compagni di scuola la insultavano e l'aggredivano Paola, ragazza di 16 anni e una disabilità intellettiva, ha smesso di frequentare la scuola alberghiera di Cinecittà. “Si è poi iscritta a un altro istituto e ci auguriamo che continui gli studi, perché purtroppo l'epilogo frequente di atti di bullismo reiterati nel tempo è proprio l'abbandono della scuola in quel momento frequentata da parte delle vittime”, spiega a Redattore Sociale Eugenio Pini, avvocato del Centro nazionale contro il bullismo “Bulli Stop”, che assiste la famiglia. “I genitori della ragazza si sono rivolti a noi due mesi fa, decisi a denunciare i ragazzi che, da un anno e mezzo circa, avevano preso di mira la figlia”, riferisce Pini. “Handicappata”, “mongoloide”, “malata” erano gli epiteti con cui giornalmente la insultavano: nessuna solidarietà da parte degli altri compagni, nessuno che si sia fatto avanti per difenderla. Dopo la violenza verbale, è arrivata anche quella fisica, con due aggressioni subite: quelle che hanno convinto la famiglia e denunciare i due ragazzi, ora accusati di stalking.
Nessuna legge, l'accusa è di stalking
“Purtroppo in Italia non esiste una norma sul bullismo 'fisico', ma solo sul cyberbullismo – spiega ancora l'avvocato – Per giurisprudenza consolidata, casi come questi vengono quindi riferiti al reato di stalking. E' il motivo per cui, come Centro nazionale, chiediamo a gran voce una normativa specifica. Ma la strada da percorrere non è certamente solo quella giudiziaria, perché ciò che maggiormente allarma è l'insensibilità e la cattiveria di questi ragazzi e anche dei loro compagni, che assistevano ai fatti con ilarità. Per questo è necessario intervenire anche sotto il profilo culturale e sociale e in tal senso sarebbero auspicabili dei processi di sensibilizzazione dei ragazzi, sia a scuola che in famiglia”.
Disabilità e bullismo
Redattore Sociale inoltre chiede quanto è stretto il rapporto tra disabilità e bullismo? In altre parole, in che misura le persone con disabilità sono esposte a questo rischio? “Il bullo colpisce sempre il più debole. E la debolezza può consistere tanto in un aspetto caratteriale quanto in una disabilità. C'è poi da tener presente che i genitori dei ragazzi disabili manifestano una maggiore tendenza a denunciare, probabilmente per il bisogno di tutelare la vulnerabilità del figlio o della figlia. Ora, quello che ci auguriamo è che Paola continui gli studi e non decida invece di rinunciare alla sua ambizione e al suo sogno. Noi faremo tutto il possibile per sostenere lei e per attivare un cambiamento culturale e sociale nelle comunità dei giovani, affinché episodi come questo non possano ripetersi”.
Commenti