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Cronache
Personale ospedaliero: sistema discriminante per i passaggi di fascia

Riceviamo e pubblichiamo

Gent.le Direttore,

questo è un periodo in cui insieme all’estate, che tarda ad arrivare, si parla delle fasce economico retributive.  Molti sono i colleghi, in fascia “D”, da molto, molto tempo che permangono nella fascia senza avanzare di livello.

Molti colleghi hanno sentito parlare e celebrare il sistema premiante, vale a dire, che sempre più frequentemente i colleghi possono passare di fascia previo valutazione delle performance lavorative.

Idealmente tutto ciò è anche affascinante!  Essere premiati per le capacità ecc. Tutto ciò rimane teoria. Nelle analisi fatte, casualmente, mettendo in colonna i dati di un noto ospedale romano, mi sono accorta che c’era una sperequazione nella distribuzione delle fasce economico retributive.

Ho notato che alcune categorie di persone, in una determinata fascia, passavano per il 98% degli aderenti, mentre nel caso della categoria “D”, si vede passare di fascia, più o meno il 20% degli esponenti. Sto parlando di colleghi fermi nella fascia da almeno 10 anni.

Io, personalmente farei un distinguo, anche nella stessa categoria, e darei un peso alle responsabilità sostenute. Tipo, siamo in molti gli infermieri, ma taluni fanno un lavoro più pesante, ma, anche più ricco di responsabilità, quindi si dovrebbe considerare tale peso. Nella categoria cui appartengo, ci sono colleghi che più frequentemente di altri, si trovano a dover rispondere davanti ad un giudice anche se innocenti, penso ai colleghi della sala operatoria, nei pronto soccorsi, colleghi che somministrano chemioterapici, colleghi che lavorano con turni di 12 ore e con pochi risposi, ma anche tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia ecc. Però io sono un idealista. Dividiamo i soldi, ma anche le responsabilità?

Ciò detto, mai mi sarei aspettata, di scorgere la discriminazione, vale a dire che in barba alle responsabilità passano colleghi sulla base di valutazioni che analizzate ad oggi mi sembrano discutibili.

La mia aspirazione è veder rispettato il mio ruolo e responsabilità, ma almeno che non venga discriminata. Il criteri di valutazione posto in essere, che vorrebbe essere interpretato come sistema premiante, di fatto è un criterio di erogazione a pioggia, delle forme incentivanti, una sceneggiata.

Cordialmente

Coordinamento Regionale Nursing Up Lazio

Laura Rita Santoro

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