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Cronache
Pescara,svolta sull'omicidio di Alessandro Neri: faida familiare sull'eredità?

Omicidio Pescara:vittima raggiunta da 2 colpi, mortale alla testa

Sono due i colpi, esplosi a distanza ravvicinata, che hanno raggiunto Alessandro Neri, 29enne d Spoltore (Pescara) trovato morto giovedi', a Fosso Vallelunga, alla periferia di Pescara. Quello mortale alla testa, il secondo all'emitorace. Il primo proiettile e' stato recuperato in sede autoptica ed e' stato accertato che e' di piccolo calibro. Lo ha reso noto il comandante provinciale dei carabinieri di Pescara, il colonnello Marco Riscaldati, nel corso di un incontro con la stampa. Al momento non ci sono indagati.

Il proiettile mortale e' stato rintracciato nella calotta cranica ed e' stato affidato per gli accertamenti del caso ai carabinieri del Ris di Roma. Dall'autopsia, eseguita ieri dal medico legale Cristian D'Ovidio, e' inoltre emerso che non c'e' stata colluttazione. La chiave della macchina della vittima, una Fiat 500 Rossa rinvenuta a distanza di circa sei chilometri dal torrente Vallelunga, non e' stata trovata sul luogo del ritrovamento del corpo. E' stato invece ritrovato il telefono cellulare del ragazzo. Gli effetti personali di Alessandro, documenti e carte di credito, non sono stati ritrovati. In piu' occasioni sono stati svolti accertamenti su luogo e il materiale repertato e' all'esame del Ris di Roma. "Non siamo in grado di stabilire con certezza - ha detto Riscaldati - se sia stato ucciso sul luogo del ritrovamento del corpo".

PESCARA: OMICIDIO NERI, UNA FAIDA FAMILIARE DIETRO LA MORTE DI ALESSANDRO?

Nel frattempo prende quota l'ipotesi della faida familiare. Finora le piste più battute erano state quelle del giro di droga ovvero di un'amicizia sbagliata. C'è anche chi parla di usura e di un rapimento. Ma ora ci sarebbe stata un'improvvisa svolta suggerita da persone vicine alla famiglia di Alessandro. La possibilità è che ci siano contrasti per una proprietà. All'interno della famiglia ci sarebbero infatti diverse liti, riportate dal Messaggero: "Laura, con il marito Paolo orafo a Firenze, aveva messo in vendita la casa di Spoltore (...). A confermare i rapporti tesi in casa Lamaletto c'è l'estromissione di Laura dall'azienda vitivinicola Il Feuduccio, a Orsogna in provincia di Chieti, realtà fondata vent'anni fa con passione da Gaetano Lamaletto al suo rientro dal Venezuela dove aveva costruito una fortuna. A Caracas l'anziano imprenditore aveva lasciato al figlio Camillo la conduzione della fabbrica di ceramiche per edilizia, la Grupo Lamaletto Balgres".

E ci sono anche degli interrogativi sul post di Laura Lamaletto su Facebook: "Alessandro Protettore degli uomini (ma anche uomo salvo, chi salva)". A chi e che cosa si riferisce? Gli inquirenti provano a vederci chiaro.

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pescaraomicidio pescaraalessandro neri
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