Petrolio, indagato il vicepresidente di Confindustria Lo Bello
Lo Bello: "Piena fiducia nei magistrati"
Un altro indagato "eccellente" - il vicepresidente educational di Confindustria, Ivan Lo Bello, che ha chiesto di "essere sentito quanto prima dai magistrati di Potenza per chiarire ogni cosa" - un "clan" con quattro componenti, due dei quali facevano da "cerniera" con la politica e che aveva trovato uno "strumento inconsapevole" della sua attivita' nell'allora Ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e una nuova accusa per il Capo di stato maggiore della Marina, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi. Sono le quattro principali novita' nell'inchiesta sul petrolio in Basilicata che oggi aveva gia' incassato il "no" del Tribunale del riesame al dissequestro degli impianti dell'Eni in Val d'Agri, che vanno ora verso un fermo totale. In pratica, emerge "l'esistenza di vere e proprie lobby affaristiche dirette ad interferire sull'esercizio delle funzioni di istituzioni, amministrazioni pubbliche e di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale".
Per gli inquirenti e' stato "assai difficile" individuare tali lobby "proprio per l'appartenenza di alcuni dei sodali a ramificazioni significative delle stesse istituzioni". Non mancava il "coinvolgimento di ambienti opachi del mondo politico-amministrativo ed imprenditoriale". Lo Bello e' finito nell'inchiesta con il ruolo di "partecipante" ad un'associazione per delinquere - composta anche da Gianluca Gemelli, Nicola Colicchi e Paolo Quinto - che si e' mossa per far si' che Gemelli ottenesse la concessione di un pontile nel porto di Augusta (Siracusa) e l'affidamento di altri progetti nei settori petrolifero e dell'energia. Fra tali progetti vi era quello sui "Sistemi di difesa e sicurezza del territorio", da attuare in Campania.
"Ho appreso dalle agenzie di stampa di essere indagato dalla magistratura di Potenza. Ho sempre avuto piena fiducia nell'operato dei magistrati. Chiedero' alla procura di Potenza di poter essere sentito quanto prima per chiarire ogni cosa". Lo dichiara il presidente di Unioncamere e vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, con una nota, in relazione alle notizie sull'inchiesta in corso a Potenza.