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Cronache
Pietrasanta, la piccola Atene rischia di perdere "la fabbrica dei sogni"

Il nome “La Polveriera” inteso come luogo dove si sviluppano nuove idee in campo artistico e culturale (per un breve periodo c'è stato anche un piccolo teatro sperimentale) ed opere d’arte di pittura, scultura e ceramica,  è venuta ad un gruppo di giovani artiste tra cui Alessandra Podestà, attrice di teatro e allestitrice di mostre d'arte, Flavia Robalo e Veronica Fonzo, entrambe scultrici argentine residenti a Pietrasanta, che nel 2011 rilevarono lo studio d’arte di Franco Cervietti, rinomato  laboratorio artistico del marmo conosciuto a livello internazionale. Appena passata Piazza del Duomo, passeggiando verso la vecchia Porta a Lucca, si gira verso l’interno e, a destra, pochi metri dopo il Musa (Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura), si arriva in via S. Agostino 53, un luogo che definire magico è riduttivo. Negli ultimi decenni ci sono passati i più importanti artisti mondiali: Fernando Botero, Jean-Michel Folon, Ivan Theimer, Jens-Flemming Sorensen, Niki de Saint Phalle, Emilio Ambron, Francesco Barbieri, Carmelo Cappello, Joseph Sheppard, Marina Karella, Novello Finotti, Luigi Ontani, Glenna Goodacre, Ben Vautier, Marc Quinn, Giuliano Vangi, Gina Lollobrigida, Wakita, Paolo Guiotto. Ma anche regnanti quali Alberto di Monaco, i reali di Danimarca e del Belgio. Gli artisti hanno idee geniali ma spesso devono essere supportati da Franco Cervietti e dal suo staff. Un team di lavoro che da decenni è in grado di supportare gli artisti fin dalla scelta dei blocchi di marmo in cava per arrivare alla rifiniture per più piccolo dei dettagli. Senza contare la parte logistica finale, che va dal trasporto alla collocazione definitiva dell'opera in ogni angolo del mondo. Un lavoro complicato, nel quale le maestranze sono difficili da reperire e dove il ricambio generazionale è quasi assente, non tanto per la mancanza di giovani, quanto per la difficoltà di trovare delle scuole-botteghe artigiane, quelle stesse scuole che nel Rinascimento hanno contribuito a rendere la Toscana la terra artisticamente più evoluta a livello mondiale. Gli studi d’arte in via Sant’Agostino a Pietrasanta hanno da sempre ospitato uno dei più importanti laboratori per la lavorazione del marmo. Fino al 2011 c'erano gli studi Cervietti, poi da quando il signor Franco trovò una sede fuori dal centro più grande e congeniale, lo spazio è stato preso in gestione da un gruppo di giovani artisti provenienti da tutto il mondo che hanno messo in piedi una associazione culturale denominata “La Fabbrica dei Sogni”. Oggi di questo sogno fanno parte, tra gli altri, Sebastiano Leta, Rita Meier, Neal Ferber, Franco Pagliarulo, Jacob Cartwright, Jaqueline Varela, Veronica Fonzo, Flavia Robalo, ed altri. Purtroppo, dopo la scomparsa lo scorso anno dell’ultimo proprietario dell’immobile che ospita il laboratorio, ed il passaggio agli eredi (che al momento non hanno intrapreso alcuna azione formale di rilascio dell’immobile)  il rischio è che la struttura possa essere immessa sul mercato immobiliare e che quindi lo studio d’arte venga a cessare l’attività. Ma il rischio ancora più grande è che la importante gipsoteca ospitata al primo piano, che include centinaia di busti e statue di pregevole valore storico artistico (tra cui alcuni gessi del Tacca) venga dispersa inesorabilmente. La soluzione che molti cittadini auspicano, è quella di vincolare il palazzo in quanto bene storico artistico da tutelare e renderlo attivo tutto l’anno come accademia d’arte, con la possibilità di ospitare a rotazione artisti provenienti da tutto il mondo, desiderosi di apprendere o perfezionare le arti pittoriche e scultoree. Un’aiuto concreto potrebbe arrivare dall’amministrazione comunale attualmente guidata dal sindaco Alberto Stefano Giovannetti e dal suo assessore alla cultura, il senatore (ex sindaco di Pietrasanta) Massimo Mallegni, adesso impegnato nella politica nazionale a Roma, ma da sempre molto presente sul territorio. La piccola Atene della Versilia, se ancora vuole fregiarsi di questo titolo, può e deve trovare delle soluzioni che concilino sviluppo economico e attività artistiche e culturali di alto livello. La Polveriera rappresenta un luogo magico per il fascino della sua struttura architettonica, ma anche un simbolo di come un euro speso in cultura generi importanti ricadute economiche sul territorio. La Polveriera non rappresenta solo un luogo di produzione artistica e culturale ma un simbolo vivo e vegeto attraverso l'organizzazione di corsi, mostre ed eventi che coinvolgono tutta la comunità cittadina e ne rafforzano la sua identità sociale, culturale ed economica.  La prossima mostra si inaugurerà sabato 24 agosto alle ore 19 con le fotografie dell’artista Luca Morgantini dal titolo “Radiotelescopi: ricevitori dallo spazio” e la musica di Blumun. Un’occasione in più per visitare la fabbrica dei sogni, che non può scomparire.

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